Recensione: Demo 2004
Formatisi nel giugno del 2001 da un’idea di Giuseppe Mignemi e Luca Mirabella (rispettivamente chitarrista e batterista), gli White Shadows nascono dall’intento di suonare un hard rock “distante dal precedente Rock- pop sperimentato nei The Sinners (n.d.a. precedente esperienza “straziante”, secondo quanto riportato nella biografia del gruppo)”. Il demo pervenutoci, composto da quattro traccie, propone in effetti un hard rock marcatamente influenzato dalle icone del passato. Corredato da una copertina discretamente curata a livello grafico e contenente un blocket con testi e foto della band on stage, questo lavoro degli White Shadows mostra l’evidente tentativo da parte del combo di segnalare all’ascoltatore un prodotto di qualità. Purtroppo la “qualità” in gran parte si ferma alla “confezione”, perché il contenuto reca in sé più di una pecca sia dal punto di vista tecnico strumentale che dal punto di vista del songwriting. Ma andiamo per gradi e passiamo all’analisi delle tracks incluse in questo demo.
Fin dalla track d’apertura, “My soul is only mine”, la band mostra un approccio all’hard rock decisamente inusuale. Non v’è traccia qui (come del resto nel resto delle altre songs) dell’immediatezza tipica del genere, concentrando l’attenzione dell’ascoltatore in uno spesso mal costruito ensemble di accorgimenti tecnico strumentali (scritto così sembrerebbe che il livello strumentale sia di alto livello, ma purtroppo così, dato che la band riesce a più riprese a dare l’idea di essere “legata” e poco “sciolta” nell’esecuzione del brano). La seguente track, “Will to live”, sgombra un pochino le “ombre” precedentemente rilevate per quanto riguarda il songwriting e il lavoro strumentale svolto, anche se di pecche ne troviamo ancora: in particolar modo per quanto riguarda le vocals, che “graffiano” in modo poco convincente. Una nota di merito va però assegnata al lavoro chitarristico discretamente curato. La terza traccia, “The town that’s waiting fo my death”, costruisce il proprio punto di forza in un riffing melodico e diretto quanto troppo abusato nel genere. Si nota da parte dei ragazzi il tentativo di accattivarsi le simpatie delle orecchie dell’ascoltatore, in qualche passaggio riuscendoci in più d’un altro materializzando nuovamente la sensazione che il gruppo suoni troppo “legato” per i canoni del genere. Chiude il demo la track semiacustica “The rain will come down”, brano dove la band sembra trovarsi maggiormente a proprio agio, curando un pochino meglio l’aspetto tecnico strumentale ma, purtroppo, lavorando poco sulle vocals (che in più di un passaggio risulta fuori contesto).
Non me ne vogliano gli White Shadows, ma se vorranno centrare appieno l’obiettivo di suonare hard rock senza incorrere in “strazianti esperienze” avranno ancora molto su cui lavorare per crearsi una compiuta personalità artistica e identità di gruppo.
Tracklist:
1. My soul is only mine
2. Will to live
3. The town that’s wating for my death
4. The rain will came down
Per contatti:
Giovanni Gagliano
Via Torino 36 95128 CT
Email – Agghia@libero.it