Recensione: Demo 2006
Impegnativo e ambizioso questo primo demo degli Akhtamar, prog band friulana nata nel 2001 e soggetta nel corso della sua finora breve storia già a diversi cambi di monicker. Puntando su un songwriting articolato e su testi studiati per fornire spunti di riflessione di spessore superiore a quelli offerti dalla maggior parte dei colleghi, la formazione di Udine gioca la sua prima carta con un demo che almeno a livello di durata si pone sullo stesso piano di un album da studio.
A livello compositivo si intravedono subito spunti decisamente interessanti. Se infatti il retroterra resta a grandi linee quello tradizionale di scuola Dream Theater/Fates Warning, gli Akhtamar sanno arricchire la propria proposta con un’abbondante carico di influenze etniche, richiamando a tratti alla mente certe soluzioni degli Orphaned Land. Forti di una preparazione musicale del tutto adeguata, i ragazzi riescono a intrecciare con buona continuità scambi strumentali di grande gusto, dimostrando di sapere integrare nelle composizioni un riffing solido e articolato, tastiere di spiccata ascendenza anni ’70 e persino un insolito mandolino, estemporaneo solo in apparenza. Tra i molti brani spiccano su tutti le due “Geisha of the Soul – “Excellence” e “Perception” – e il trittico “Reflectin’ Star on the Ocean I”/”II”/”III”, soprattutto nelle due sezioni conclusive. Certo, non ancora tutto è perfetto, e in particolare le linee vocali non riescono a convincere pienamente. Pur spingendosi lungo piste melodiche azzeccate e tutt’altro che banali – apprezzabili i richiami a Demetrio Stratos nelle prime battute di “Geisha of the Soul – Perception” – l’esecuzione rivela svariate incertezze che alla lunga finiscono per incidere negativamente sul responso finale. Sotto questo punto di vista sarà necessario lavorare in modo assiduo prima di poter ambire a un debutto ufficiale.
Va del resto riconosciuto che svariati brani sono già di buon livello e con poche rivisitazioni avrebbero la possibilità di ben figurare anche su full-length. Le idee, insomma, ci sono in abbondanza, e questa è senza dubbio la cosa più importante per una giovane band (l’età media si aggira attorno ai ventuno anni). Se i ragazzi si dimostreranno dunque capaci di fortificare i propri punti deboli – voce in primis – potrebbe non passare molto tempo prima che gli appassionati si trovino di nuove di fronte al nome Akhtamar.
Riccardo Angelini
Tracklist:
01 Alchimia
02 Colour’s Inside
03 Geisha Of The Soul – Exellence
04 Geish Of The Soul – Perception
05 Casual Order
06 Reflectin’ Star On The Ocean
07 II
08 III
09 Kokais