Recensione: Demo 2007
I Profanal nascono per scherzo nel 2005 dall’incontro dei chitarristi Kristian e Burki con la cantante Rosy, con cui ipotizzano di dar vita a un gruppo e di battezzarlo in modo bizzarro, in modo da fare una divertente caricatura di un gruppo death metal “marcio”. La bizzarra idea di un momento diventa realtà quando ai tre si unisce per un breve periodo il batterista degli M-60, amico e già compagno in quest’ultima band di Kristian, con cui vengono trasformate in musica le prime creazioni del quartetto. Con la sua dipartita però si apre per il complesso un periodo di transizione, caratterizzato da un continuo ricambio di personale che termina con l’acquisizione in pianta stabile nel 2006 di Nicco dietro alle pelli, proveniente dagli Unknown, e del nuovo bassista Daniele. Con questa nuova formazione a cinque elementi i Profanal si dedicano alla registrazione del loro demo di esordio nel 2007, con cui intendono far conoscere la loro musica.
Il lavoro di esordio del quintetto toscano è un disco di forte impatto che propone un death metal diretto e privo di fronzoli, con numerosi innsesti di stampo black metal, ovvero un blackened death metal su cui si inserisce in modo selvaggio il cantato growl di Rosy. Il brano con cui si apre il demo porta il titolo di Serpents Of Kur ed è una breve introduzione fatta di sussurri e di voci inquiete che portano subito in scena God Broken, canzone dall’animo iniziale quasi doom, fatta da partiture lente e cadenzate, un ottimo espediente per introdurre il riff principale, veloce e tagliente, ottima base su cui si agita quella che è la vera sorpresa del disco. Si tratta del cantato death della frontwoman, potente e carico di energia e che non ha nulla da invidiare alle sue (poche) colleghe più note in questo ambito.
Il disco prosegue con Lampredeath, uno dei brani che risultano forse maggiormente penalizzati dalla qualità di registrazione non molto elevata, soprattutto nelle parti più concitate in cui emergono allo scoperto le linee di più strumenti, come accade nell’introduzione. Il curioso titolo di questo pezzo sembra essere un divertente tributo al Lampredotto, un tipico piatto della cucina fiorentina a base di trippa, suonato in modo aggressivo e serrato, con lo stesso stile con cui viene affrontato a rotta di collo il brano successivo, Slaughterhouse. Si tratta forse, assieme alla traccia di chiusura dal curioso titolo ironico Necropussy (The Cock Eater), delle canzoni tecnicamente più elaborate presenti in questo demo in cui, tra numerosi cambi di tempo, fanno capolino anche degli assoli di chitarra ben inseriti all’interno delle partiture.
Ottima impressione quindi per la prova di esordio dei Profanal che dimostrano di saper comporre buona musica con gusto, in modo diretto e, soprattutto, senza troppi fronzoli. Non c’è che da essere curiosi di sentire come sarà il primo vero album di esordio della band.
Silvia “VentoGrigio” Graziola
Tracklist:
01. Serpents Of kur – Intro
02. God Broken…
03. Lampredeath
04. Slaughterhouse
05. Necropussy (The Cock-Eater)
Lineup:
Rosy: voce
Kristian: chitarra
Burki: chitarra
Daniele: basso
Nicco: batteria