Recensione: Demo Anthology
A breve distanza dal suo quarto studio album, IV, uscito non piu’ di un anno fa, Kip Winger pubblica un’antologia che definire epica è dir poco.
Si tratta di una raccolta di versioni demo, che negli anni sono state pubblicate in via più o meno ufficiale sulla rete, così come suonavano prima che fossero poi registrate nelle loro versioni definitive.
Sebbene lo stesso Winger tenga ad avvisarci che la produzione di questi demo suonerà alle nostre orecchie decisamente grezza e scarna, per via dei mezzi limitatissimi con cui inizialmente immortalava le sue ispirazioni, c’è da dire che l’aspetto casereccio di quel sound farebbe gola a molti…
Effettivamente, i brani inclusi, registrati in un ufficetto di New York da Kip e Reb Beach (chitarra, anche con Dokken e The Mob), lasciano trasparire tutta la magia dell’ispirazione originale, approccio che negli ultimi tempi si è un po’ perso per strada…
Il materiale – ben trentasette pezzi – riempie fino all’orlo due CD, pescando in rigoroso ordine di tracklist, dagli studio album dei Winger: i primi sette sono tratti dall’omonimo del 1988, quindi l’inedita “Only Love”, e ben dieci brani dal leggendario “In The Heart Of The Young”, del 1990, rappresentato quindi in toto, ad eccezione della sola “Baptised By Fire”. Tra di essi, un altro inedito, “Star Tripper”, a completare la scaletta del primo disco.
Piccola curiosità: la demo della bellissima e famosissima “Miles Away”, qui inclusa, non risale alle sessioni di registrazione di “In The Heart Of The Young”, bensì a quelle di “Winger”; infatti Kip, insieme a Paul Taylor (chitarre, tastiere) e Ken Mary (produttore di Alice Cooper, Bonfire, Impellitteri e House Of Lords) aveva scritto la song già due anni prima.
Il secondo CD riprende il discorso interrotto, con due leftover delle sessioni di “In The Heart Of The Young”, “All I Never Wanted” (uscita come B-side del singolo “Miles Away”), e “Never”, altro B-side. Molto più nutriti gli inediti, con “Skin Tight”, “Someday Someway”, “Until There Was You”, “Hour Of Need” e “Give Me More”.
I restanti brani fanno tutti capo all’altro capolavoro di Kip, “Pull”, uscito nel 1993, e qui presente in blocco, ad eccezione di “Like A Ritual”, sebbene qualche pezzo abbia sofferto di un cambio di titolo, come “Hour Of Need”, divenuta “In My Veins”. Presenti anche due demo rimasti fuori dalla tracklist definitiva dell’album, “Written In The Wind” e “Without Warning”.
Sebbene io non mi senta di consigliare a spada tratta questo album a chi già possiede i primi tre Winger, nonostante i validi inediti (comunque inferiori alle vecchie produzioni), ritengo anche che saranno pochi coloro che, avendo l’intera discografia, non si considerano suoi fan accaniti. E per questi, l’acquisto è d’obbligo. Per chi non conosce Winger, ma ama l’AOR, l’occasione è buona per accaparrarsi in pratica tre album, oltre ad altri brani sufficienti per riempirne un quarto, sebbene si tratti di versioni demo.
Tracklist:
- Madalaine
- Hungry
- Seventeen
- State Of Emergency
- Time To Surrender
- Hangin’ On
- Headed For A Heartbreak
- Only Love
- Can’t Get Enuff
- Loosen Up
- Miles Away
- Easy Come Easy Go
- Rainbow In The Rose
- In The Day We’ll Never See
- Under One Condition
- Little Dirty Blonde
- Star Tripper
- You Are The Saint, I Am The Sinner
- In The Heart Of The Young
- All I Ever Wanted
- Skin Tight
- Someday Someway
- Never
- Blind Revolution Mad
- Down Incognito
- Spell I’m Under
- Hour Of Need
- Junk Yard Dog
- The Lucky One
- Like A Ritual
- In For The Kill
- No Mans Land
- Who’s The One
- Written In The Wind
- Until There Was You
- Without Warning
- Give Me More