Recensione: Demo MMV
Proviene da Arezzo questo trio formato da Quietus alla voce e alle chitarre, Aborted al basso e Krevads alla batteria, e anche se sono in circolazione dal 2002, questo è il primo demo che riescono a commercializzare.
Prodotto nel 2005 (da qui il titolo) e successivamente ristampato in cassetta (che fa sempre grim) nel 2006, MMV è stato limitato a 375 copie, numero che farà molto felici i numerosi seguaci dei Bathory del periodo black.
Nomino il black perché è proprio di black che parla questo Demo MMV. Black nero, marcio, dritto dal cuore degli appennini, che pesca a piene mani dalla tradizione nichilista norvegese dei primi anni ’90.
Nonostante i gusti abbastanza disparati di ognuno dei tre membri della band, basta ascoltare l’attacco di “Wind Blows over the Desolated Lands” per riconoscere un incipit dannatamente Emperor, seguito da un flusso continuo di chitarre martellanti che modulano linee melodiche di stampo Ulveriano e che confluiscono in modelli vocali e atmosferici a metà tra Darkthrone e primi Draugr.
La voce elettrica di Quietus è una delle novità più interessanti di questo demo tutto sommato didascalico: chi si cimenta in questo genere generalmente propende per uno scream diviso tra un Maniac e un Burzum, mentre i nostri Nurnen gracchiano una voce composta e ordinata che si accosta abbastanza bene al black metal proposto, prono ad atmosfere anche di notevole intensità come nella terza traccia “Signora delle Genti“.
Certo, il campo in cui si inserisce questa band è decisamente sovrappopolato e tocca sgomitare per riuscire a emergere, ma le carte in regola ci sono tutte. Il batterista in particolare è una specie di macchina da guerra, un terremoto continuo che mi ha ricordato i demo delle band più in auge al momento in Scandinavia, e la registrazione atona e offuscata in stile Nattens Madrigal ha aggiunto quel quid che consente di catalogare questo Demo MMV come un rispettabile esponente di quell’enorme movimento black che si rifà alla Norvegia di 15 anni fa. Se cercate novità, forse potreste trovarne nella competente cover di Sadomatic Rites dei Beherit, ma per il resto non troverete nulla che non sia già stato ripetuto in tutte le salse.
Sta di fatto che di un certo tipo di Black Metal è difficile saziarsi, specie in questi ultimi tempi, per cui se intendete supportare una band che sa il fatto proprio, specialmente in fatto di attitudine (e su questo dovete credermi sulla parola, visto che tramite la musica è difficile capirlo), i Nurnen sono consigliati. Non c’è niente che non va, ma se con l’imminente full length non dimostreranno qualcosa, rischiano di farsi tutto il viaggio in piedi perché tutti i sedili sono già occupati.
TRACKLIST:
1. Wind Blows Over The Desolated Lands
2. The Pit
3. Signora delle Genti
4. Visions Of A Dying God
5. Sadomatic Rites (Beherit Cover)