Recensione: Demon Entrails
Anno Domini 1983. Nelle apparentemente tranquille lande elvetiche gli Hellhammer, tre giovani sconosciuti di nome Thomas Gabriel Fischer (meglio noto come Tom G. Warrior), Stephen Patton (in arte Steve “Savage Damage” Warrior) e Jörg Neubart (alias Bruce “Denial Fiend/Bloodhunter” Day), danno alla luce -in pochissime copie- i due demo “Death Fiend” e “Triumph of Death”, seguiti a ruota nel dicembre dello stesso anno da “Satanic Rites”, che vede l’avvicendarsi di Martin Eric “Slayed Necros” Ain a Steve Patton al basso.
Questi tre introvabili demo degli Hellhammer hanno probabilmente rappresentato quanto di più estremo si fosse sentito fino a quel momento in ambito metal. Ed era proprio questo l’obiettivo dichiarato di Tom G. Warrior: rimasto fortemente impressionato dai primi lavori dei Venom, il nostro decise di spingersi ancora oltre, dando vita all’embrione di ciò che di li a poco sarebbe divenuto il Black Metal. Musicalmente parlando, e in senso stretto, il genere proposto nei succitati demo potrebbe classificarsi come thrash primigenio e minimalista, influenzato dai citati Venom, da Merciful Fate e Motorhead e dal punk più sporco e cattivo, con passaggi rallentati ed atmosferici che anticipano il doom metal e rimandano, in ultima istanza, ai Black Sabbath prima maniera.
Tuttavia gli elementi caratteristici del nascituro black metal ci sono già tutti: violenza sonora allo stato primordiale, tematiche palesemente incentrate sull’occultismo e il satanismo, riff grezzissimi e minimali, atmosfera marcia ed oscura, produzione ai limiti dell’ascoltabile. Fu probabilmente per tutte queste ragioni che all’epoca la musica degli Hellhammer venne accolta con ben poco entusiasmo dalla critica e spesso liquidata come accozzaglia di suoni cacofonici, mentre furono in pochi a cogliere la portata fortemente innovativa del loro materiale.
E in effetti Il gruppo svizzero ebbe vita breve. Si sciolse infatti l’anno successivo, dopo la pubblicazione dell’unica release ufficiale “Apocalyptic Raids”, ma il seme (della distruzione ovviamente) piantato dagli Hellhammer era destinato a non perdersi e anzi a dare i suoi frutti, poichè nello stesso anno, come è noto, Tom G. Warrior e Martin Ain crearono i leggendari Celtic Frost, ideale prosecuzione del percorso musicale iniziato due anni prima con gli Hellhammer.
I tre demo di cui si parla sono stati fino ad oggi pressochè irreperibili, se non in versioni bootleg di scarsa qualità. Fino ad oggi, appunto, perchè Century Media, con la sapiente supervisione dello stesso Tom G. Warrior, ha deciso con questo “Demon Entrails” di ristamparli in ben tre diverse edizioni: edizione in triplo LP, edizione in doppio cd deluxe ed edizione economica in doppio cd. Per la cronaca, nell’edizione deluxe potrete trovare, oltre al poster con l’artwork di Demon Entrails, un ricchissimo libretto con le copertine originali dei demo e materiale fotografico dell’epoca, recuperato direttamente dagli archivi personali di Fischer e Ain. Ed è inevitabile, vedendo questi ragazzi ricoperti di cuoio, borchie e cartuccere, constatare come le influenze degli Hellhammer sulla successiva scena black si siano manifestate, oltre che negli aspetti musicali e tematici, anche a livello iconografico.
Va detto che la ristampa è stata realizzata all’insegna della coerenza filologica, rimasterizzando i tre demo dai master originali. Questo significa che dovete aspettarvi una qualità di registrazione a dir poco pessima. La qual cosa potrebbe certamente scoraggiare non pochi ascoltatori, abituati a produzioni pulitissime e iperpatinate. Tuttavia questa scelta (l’unica concepibile, a mio modo di vedere) ha consentito di conservare quei suoni sporchi, grevi e impastati che, al di la del fascino “underground”, hanno costituito elemento inscindibile ed essenziale della musica degli Hellhammer: della sua atmosfera come del suo significato.
Nell’edizione in doppio cd il disco 1 contiene “Satanic Rites”, mentre “Death Fiend” e “Triumph of Death” sono stranamente stati inseriti nel disco 2. Al di la di questa curiosa inversione rispetto all’effettivo ordine di uscita dei demo, è veramente interessante constatare il balzo qualitativo compiuto dagli Hellhammer nell’arco di soli sei mesi. I primi due demo infatti ci mostrano un gruppo dall’identità ancora incerta e non ben distinta dai Venom, dove le influenze punk la fanno da padrone, spesso anche nel cantato (a dir poco sguaiato). In “Satanic Rites”, per contro, la voce di Tom G. Warrior si orienta verso una sorta di proto-screaming maligno e misantropico, e, complice anche una produzione un po’ meno indecente, si intravede una maggiore personalità e i primi segni di quello che sarà il tipico sound Celtic Frost: basti confrontare le prime versioni di ‘Maniac’,’Triumph of death’ o ‘Crucifixion’ con quelle presenti in “Satanic rites”, o basti ascoltare un pezzo come ‘Buried and forgotten’, il cui tema sarà poi ripreso e ampiamente rielaborato “in To Mega Therion” dei Celtic Frost, nella canzone ‘Necromantical screams’.
A mio avviso è quasi impossibile oggi, a un quarto di secolo dall’uscita di questi demo, pretendere di dare una valutazione intellettualmente onesta della musica in essi contenuta. Qualsiasi giudizio espresso nel 2008 rischierebbe di peccare di dietrologia, dovendo fare i conti con l’enorme e indiscutibile importanza storica degli Hellhammer. Una band che, così come i Celtic Frost che da essa sono germinati, può fregiarsi (assieme ad alcuni altri nomi entrati nel culto quali Venom, Sarcofago e Bathory), della paternità del vasto sottogenere musicale noto come “black metal”.
Un gruppo che ha altresì rappresentato un’imprescindibile punto di riferimento per l’intera scena estrema (dal thrash al death, dal doom al black appunto) da ben venticinque anni a questa parte. Per questo il voto finale è da leggersi come riferito non tanto al contenuto dei demo in se, quanto all’operazione di ristampa degli stessi: operazione, come già detto, indubbiamente effettuata con molta serietà e qualità. Operazione peraltro più che condivisibile, non fosse altro perchè permette ai giovani estimatori del metal estremo in tutte le sue forme di riscoprire, magari solo per curiosità o per spirito “archeologico”, un reperto prezioso che ha segnato un momento fondamentale per la nascita del genere.
Tracklist (versione CD)
DISC 1
1. INTRO
2. MESSIAH
3. THE THIRD OF THE STORMS (EVOKED DAMNATION)
4. BURIED AND FORGOTTEN
5. MANIAC (RE-RECORDED VERSION)
6. EURYNOMOS
7. TRIUMPH OF DEATH (RE-RECORDED VERSION)
8. REVELATIONS OF DOOM
9. REAPER (RE-RECORDED VERSION)
10. SATANIC RITES
11. CRUCIFIXION (RE-RECORDED VERSION)
12. OUTRO
DISC 2
1. CRUCIFIXION
2. MANIAC
3. (EXECUTION) WHEN HELL’S NEAR
4. DECAPITATOR
5. BLOOD INSANITY
6. POWER OF SATAN
7. REAPER
8. DEATH FIEND
9. TRIUMPH OF DEATH
10. METALLIC STORM
11. READY FOR SLAUGHTER
12. DARK WARRIORS
13. HAMMERHEAD
14. ANGEL OF DESTRUCTION
15. BLOODY PUSSIES
16. CHAINSAW
17. SWEET TORMENT