Recensione: Demons Among us
Tornano con nuova musica i Forgery System, gruppo nato a Pavia nel 2012, inizialmente dedito a un hardcore/punk con influenze classic metal evolutosi poi nell’attuale groove metal/metalcore. Nel mezzo c’è stato un cambio di formazione e una serie di esperienze live con il loro primo lavoro ‘Distorted Visions’ (2016) a supporto di nomi quali Temperance e Pino Scotto.
Il risultato di questa progressiva modernizzazione delle sonorità e messa a fuoco del proprio orientamento musicale è un EP pubblicato nel 2020, dal titolo ‘Demons Among Us’, anticipato dal brano ‘Theatre of Basterds’. Il disco si compone di un’intro, 4 pezzi e una bonus track che consegnano una band decisamente più inquadrata dal punto di vista stilistico rispetto al passato, avendo interiorizzato nettamente le influenze dei vari Killswitch Engage, Lamb of God, Trivium, ecc.
Trascorsa l’intro, l’opener ‘Unstable’ suona subito quadrata e coinvolgente, ma anche un po’ scarica dal punto di vista creativo, quantomeno fino all’ottimo assolo. È presente una maggiore inventiva nella successiva ‘Theatre Of Basterds’ che, così come l’altro brano ‘Easy Replaceable Piece’, mostra un songwriting più articolato e personale. La ballad ‘Colourful Worlds’ abbassa i toni, per poi esplodere in crescendo, senza mai risultare stucchevole; la conclusiva ‘Lost Embers’, infine, non aggiunge particolare valore alla proposta complessiva.
In conclusione, nei poco più di venti minuti di musica troviamo un ottimo equilibrio tra il riffing serrato e le aperture melodiche che il genere esprime canonicamente, una spiccata attitudine catchy negli assoli di chitarra (spesso il momento migliore dei brani), ma anche alcuni passaggi a vuoto e scontatezze a livello compositivo, in parte sanati da una buona tecnica strumentale.
Si tratta comunque di un assaggio gradevole di full-length, ben suonato e prodotto, che dimostra quanto la band sia in grado di dare ricercatezza e complessità ai brani.
Se a questo punto del loro percorso i Forgery System hanno trovato il terreno sul quale impiantare stabilmente la propria musica, non resta che augurarsi che possano continuare a farlo a lungo e magari con personalità e distintività crescenti.