Recensione: Demons Crawl at your Side
A distanza di tre anni dal precedente “Follow the Signs of the Time” Tony Tears torna sul mercato con il novissimo “Demons Crawl at your Side”. Secondo il motto “Squadra che vince non si cambia”, il polistrumentista ligure conferma la stessa formazione che lo affianca. D’altronde due spiriti neri quali Regen Graves (batteria, basso) degli Abysmal Grief e David Krieg (voce) dei Soul of Enoch non si trovano di certo nel primo ossario dietro l’angolo di sicuro…
A impreziosire la proposta griffata Minotauro Records fa comunque la parte del leone – ops, leonessa… – la presenza di Sandra Silver, già anima dannata dai trascorsi autorevoli con un altro principe delle tenebre rispondente al nome di Paul Chain. Sua la collaborazione con l’uomo di Pesaro dal 1993 al 1999 circa, tanto per capirci su disconi come Dies Irae e Alkahest, solo per citarne due.
Sempre intrigante imbattersi in personaggi come Sandra che hanno contribuito a costruire quell’ala di mistero e ammirazione – da oltrefrontiera – per il Dark’N’Doom di casa nostra. Quindi un plauso senza ma e senza se a Tony Tears e a Marco Melzi della Minotauro per questo coinvolgimento inaspettato.
“Demons Crawl at your Side” consta di nove brani e si accompagna a un libretto di otto pagine con (quasi) tutti i testi, una bella foto di Sandra Silver e un quadro inquietante a firma del mitico Alfred Kubin nell’ultima facciata, il surreale Serpent God (1902-1903).
“Chi sa solo di Doom non sa niente di Doom”. Parafrasando un’espressione presa a prestito dal mondo dello sport, la musica, seppur dalla pigmentazione nera come la pece, apre svariate possibilità che vanno oltre la propria radice. Tony Tears & Co. in questo ultimo loro parto discografico non si fanno infatti mancare inserti progressive, elettronica, parti che paiono prese in prestito da colonne sonore cinematografiche e una buona dose di narrato, per l’occasione per lo più ad appannaggio di Sandra Silver.
Dopo la cinematografica “Psychic Exorcism” il primo pezzo “classico” si materializza in “In Lilith’s Day”, traccia evocativa che prende la propria linfa vitale – ehm, mortale – dall’ugola di un medievale David Krieg. “The Beast Inside the Beast” si concede totalmente a Sandra Silver e il chitarrone di Tony Tears sorregge le sorti di “Fury of Baphomet”, episodio di Dark Metal italiano al 100%, dalle forti suggestioni ma dalle metriche semplici. “Predication”, nomen omen, è una “predica” su base synth della Silver, in lingua italiana. A seguire gli otto minuti e dieci secondi di “Archangel Warrior”, brano liquido ove i vocalizzi femminili e maschili si intrecciano su trame celestiali – si fa per dire… – interrotti da una sei corde implacabile ancorché minimalista. “The Thin Shroud of Moloch”, dopo qualche divagazione, offre spunti velocistici a la Black Sabbath e tira la volata in maniera naturale alla seguente “Demon Always Stands at the Darkness Of Fear”, tradizionale e tradizionalista come da Manuale delle Giovani Marmotte del Doom. Chiude baracca e burattini “Eternal Conflict”, della quale misteriosamente non esiste traccia nel booklet a livello di testi, un narrato in italiano con coralità femminili di sottofondo.
Dopo questo “Demons Crawl at your Side”, che consolida ulteriormente il suo status, è lecito attendersi per il prossimo futuro il definitivo salto di qualità da parte di Tony & Co. con un occhio di riguardo anche alla produzione, che inesorabilmente paga dazio nei confronti dei pari grado d’oltralpe.
Stefano “Steven Rich” Ricetti