Recensione: Der Golem

Di Keledan - 14 Luglio 2002 - 0:00
Der Golem
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Genere:
Anno: 2002
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85

A volte capita, in questa attività, di passare da un eccesso all’altro. Proprio mentre lamento la scoraggiante piattezza lirica della maggior parte delle produzioni, mi piombano addosso lavori come questo. Der Golem è un album affascinante e profondo, oscuro e gotico, caratterizzato da testi di chiara ispirazione filosofico esoterica. Il Golem in questione, come la band si affretta a puntualizzare nell’interessante prefazione del booklet, non è inteso solo come il semplice colosso d’argilla che gli appassionati di fumetti quali Dylan Dog, Martin Mystere e Dampyr sono abituati a conoscere. Non preparatevi, quindi, a cancellare lettere dalla fronte dell’essere per far tornare inerte la materia che ha preso vita, ma a riflettere su sentenze che sanno di conoscenze iniziatiche.
Infatti si fa riferimento all’interpretazione di quel Gustav Meyer, che, con pseudonimo Gustav Meyerink diede alle stampe, nel 1915, il romanzo “Der Golem”. Ambientato nella Praga del XVI secolo, riprendeva la leggenda ebraica su Rabbi Löw e sulla creatura che animò, il golem appunto.
Il Meyerink era conosciuto non solo come scrittore, ma anche come occultista, infatti in molti gli attribuiscono profonda conoscenza delle opere di Paracelso, Arnaldo da Villanova, Raimondo Lullo, Cornelio Agrippa, opere che si preoccupava, secondo certe fonti, anche di diffondere.

Preparatevi quindi ad un viaggio attraverso 10 splendide tracce verso la comprensione di questo Golem, che “Il Segno Del Comando” definisce come una “nemesi endogena” della comunità che lo creò, tra mito e leggenda.

Innanzitutto, devo anticipare che la splendida intro e ognuno degli intermezzi sorprendono per bellezza compositiva e suggestione, in tempi in cui trovare un’intro decente è facile quanto rintracciare Aasvero.

Il cantato italiano di Mercy colpisce l’attenzione, strofe quali “Solo chi cessa di sognare può ben chiamarsi sveglio” si susseguono e non ti lasciano il tempo di pensarci che subito vengono inabissate da nuove e profonde riflessioni, arricchite da un retrogusto alchemico al mercurio e piombo.
In qualche modo la voce profonda e penetrante mi ricorda colui che un tempo si faceva chiamare Langsuyar, e in certi pezzi, in particolare Golem, mi permetterei di cogliere similitudini con le atmosfere dei grandi Litfiba di Litfiba 3.

Vi garantisco che è impossibile non percorrere in sogno le vie della Praga Oscura, durante l’ascolto di questa opera sopra le righe, ogni pezzo è splendido e sinfonico, e forma un mosaico che sarebbe lesivo scomporre in tasselli.

Cd consigliato a tutti, ma soprattutto a quelli geneticamente affascinati e incuriositi dall’esoterismo, sia nella sua forma più spicciola che in quella di ermetica filosofia iniziatica. Come scriveva quel tale in un suo libercolo, avendovi io parlato di iniziati probabilmente non lo sono. Come pure deduco non lo siano i Malombra, o la loro anima parallela “Il Segno Del Comando”. Non essendolo noialtri, allora è molto probabile che l’Iniziato sia il lettore, che di queste letture ed ascolti ha bisogno proprio per dimostrare che iniziato non è!
Quindi, comprate ed ascoltate Der Golem, scoprirete verità rimanendo celati.

Tracklist:
Di Sogno In Sogno
Dal Diario Di Un Tagliagole Di Pietre
Komplott Charousek
Funerale A Praga
Salon Loisitscher
Golem
Giorni Di Neve
Myriam
Io Il Bagatto, Io L’Appeso
Il Segno Del Comando (reprise)

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Anno: 2002
85