Recensione: Derin

Di Alissa Prodi - 18 Febbraio 2017 - 10:00
Derin
Etichetta:
Genere: Metalcore 
Anno: 2016
Nazione:
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65

I Pitch Black Process sono una band turca formatasi a Izmir nel 2011, e sono composti da: Emre Demirel al Basso, Fikri Yargıcı alla batteria, Kerem alla chitarra ed Emrah Demirel alla voce. I Nostri hanno pubblicato “Deceiver” (EP) nel 2013 e due album “Hand of God?” nel 2013 e “Derin” nel 2016 il quale è composto da dieci tracce per un totale di circa trentasei minuti di musica.

Entriamo subito nel vivo del disco con una brevissima anticipazione, i Nostri musicalmente parlando si definiscono una band Melodeath/Metalcore. La opener di “Derin” è “Borrowed Lives And Borrowed World” la quale in prima battuta si presenta abbastanza monotona. La voce clean può vagamente ricordare, a mio avviso, i KarnivoolNel corso del brano vi è uno scambio di voci che vanno dal clean al growl, i riff rimangono pressoché invariati e la canzone pur durando poco è quasi difficile da ascoltare per intero a causa appunto della monotonia. Il secondo brano “Into The Void – Derinlere” si presenta più aggressivo soprattutto nella sezione ritmica, possiamo sentire chiaramente rimandi al melodeath degli Amon Amarth ed il Metalcore tipico di band quali Crown The Empire e simili.

A differenza del brano precedente “Into the Void” è più dinamico e più godibile. Le successive due tracce “A Soundtrack for the Lonely” e “Dark Desires” si presentano più meno nella stessa maniera. Ed arriviamo alla quinta traccia “Halil Ibrahim Sofrasi” la quale è una cover rifatta dai Nostri per omaggiare il cantautore Turco Bariş Manço. Questa canzone si presenta in modo totalmente atipico rispetto le quattro precedenti. Innanzitutto è cantata interamente in turco e si percepisce chiaramente una linea folk tipicamente medio-orientale amalgamata sia al Metalcore sia al Melodeath. A mio avviso potrebbe essere una delle canzoni più interessanti del lotto nonostante il riff sia, purtroppo, ripetitivo. Se vi piacciono i Myrath questa canzone potrebbe interessarvi anche se ovviamente i Pitch Black Process ed i Myrath fanno due generi completamente diversi ma lo stampo folk orientale è un punto in comune. Le successive quattro tracce “Final Riddle”, “Debris”, “Toy Soldier”, “Beautiful Delusion”, si presentano anch’esse come le precedenti: Breakdown, riff glaciale e batteria martellante sono i tre pilastri dell’album.

“Derin” supera la sufficienza perché in sostanza, pur essendo poco variegato, regala qualche momento dinamico ed interessante. 

 

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