Recensione: Desiderata

Di Alessandro Calvi - 15 Giugno 2006 - 0:00
Desiderata
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
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65

I Madder Mortem nascono nel 1993 con un altro nome e assumono il nome attuale solo nel 1997. Questo “Desiderata” è il loro quarto album, dopo vari tour di spalla a gruppi come Vintersorg, Tristania, Rotting Christ e Opeth, tutti musicisti che hanno speso parole di elogio per il sound della band. Le vicissitudini dei Madder Mortem son state diverse, i vari inserimenti e fuoriuscite dal gruppo di vari suoi componenti li han portati a modificare il proprio stile musicale in almeno un paio di occasioni.

Certamente i Madder Mortem possono essere etichettati come “gothic”, ma se lo è, è certamente un gothic molto contaminato e con molte influenze.
Il song-writing del gruppo tende, piuttosto spesso, quasi alla cacofonia, tentando di mischiare e fondere suoni, strumenti, stili, molto diversi tra loro, a volte anche con risultati non del tutto soddisfacenti. L’effetto generale a un primo ascolto è di un deciso straniamento e di confusione tanta è la carne al fuoco. Per comprendere appieno questo disco è quindi necessario ben più di un ascolto superficiale e chi dovesse limitarsi a questo, sarebbe tentato di liquidare questo “Desiderata” come un album troppo confuso per essere bello.
In effetti dopo vari ascolti, quando si può addivenire a un giudizio più completo del cd, l’impressione è che i Madder Mortem abbiano osato un po’ al di sopra delle proprie possibilità, in particolare la cantante, ma le note positive sono quasi altrettante di quelle negative. Non meraviglia quindi che il gruppo abbia ricevuto complimenti e attestati di stima da tanti grandi musicisti.
Certo, riuscire a fondere, e soprattutto ad alternare, passaggi sinfonici con aggressioni sonore di matrice black e intermezzi elettronici in maniera convincente non è semplice, così come riuscire a gestire e a far risultare adatta a ogni situazione la voce femminile. Con le dovute differenze, i primi gruppi che mi vengono in mente che si dedicano a composizioni così al limite della cacofonia sono gli Asmegin e, forse ancora di più per la comune matrice prossima al gothic, gli italiani In Tormentata Quiete.
Il livello qualitativo raggiunto non è paragonabile a quello dei gruppi sopra citati, elementi estremamente interessanti sono però ugualmente rilevabili lungo tutto il cd. Non son infatti le idee o le capacità compositive che mancano ai Madder Mortem e questo è evidente quando si vanno ad ascoltare i singoli riff e le orchestrazioni che son sempre di alta qualità. A volte però gli stacchi sono così repentini che sembra quasi di essere passati a un’altra canzone per aver schiacciato inavvertitamente il tasto “avanti”. In altri momenti è invece la voce che si separa così nettamente dalla melodia del brano da sembrare quasi stonata. L’effetto è in realtà voluto, dato che in vari punti del cd la singer regala prestazioni decisamente pregevoli, ma lo stesso non si riesce a non storcere un po’ il naso di fronte a certe scelte.

Con questo “Desiderata” i Madder Mortem realizzano un disco destinato a dividere gli ascoltatori. Da una parte coloro che indubbiamente lo considereranno al limite del capolavoro per gli intrecci e la complessità del song-writing, dall’altro chi potrebbe giungere a ritenerlo nulla più di un confusionario amalgama di suoni e influenze senza capo ne coda. Un disco che indubbiamente ha tante frecce al proprio arco, dotato di una forte personalità e di un bagaglio composto da moltissime idee, al contempo però con altrettante pecche derivanti principalmente dal fatto che una buona parte di queste idee avrebbero potuto essere sviluppate meglio.

Tracklist:
01 My Name is Silence
02 Evasions
03 Plague On this Land
04 Dystopia
05 M for Malice
06 The Flood to Come
07 Changeling
08 Cold Stone
09 Hypnos
10 Sedition
11 Desiderata
12 Hangman

Alex “Engash-Krul” Calvi

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