Recensione: Destination Unknown

Di Fabio Vellata - 14 Gennaio 2008 - 0:00
Destination Unknown
Band: Knyght
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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62

Buone potenzialità, ancora in gran parte inespresse.

In una riga, la sintesi della proposta fornitaci dai romani Knyght, giovanissima band dedita al classico e melodico Hard Rock / AOR, che giunge, con questo ‘Destination Unknown‘, all’importante traguardo del primo demo in carriera.

Fortemente influenzati da eroi del settore quali Bon Jovi (a cui pare ispirarsi anche l’artwork di copertina) ed Aerosmith, a cui vanno ad aggiungersi pizzichi del verace romanticismo di derivazione sudista, tipico dei Lynyrd Skynyrd, i capitolini mettono sul piatto cinque pezzi di produzione “propria”, ponendo l’accento sulla melodia e su alcune doti sicuramente rilevabili sin di primo acchito.

Piuttosto interessanti appaiono, a tal proposito, le capacità di composizione, che, valutate ovviamente con i normali limiti dettati dell’inesperienza, sembrano essere tra i punti di maggiore pregio in forza al quintetto.
“The Believer” (traccia già edita nel 2005, anno in cui ha raccolto cospicui consensi sul web, rimanendo per alcuni mesi in cima alla classifica della Indipendent Artist Company) e “Stop Me”, ne sono la lampante esemplificazione, grazie alla presenza di trame accattivanti e ben amalgamate che, unite ad uno stile esecutivo già di buon livello e ad una immediatezza di puro stampo AOR, lasciano sin da subito intravedere discrete possibilità di crescita.

Buona la qualità strumentale, non convincono invece la voce, alcune situazioni eccessivamente monotone e, aspetto in fin dei conti relativo in un demo, la qualità dei suoni offerta.
Sfortunatamente, infatti, duole indicare nel cantato di Tommaso Forni, una delle maggiori lacune dei cinque brani proposti. Ancora molto lavoro da compiere su profondità, intonazione ed interpretazione delle parti più acute, elementi per ora inadeguati e decisamente da rivedere.
Leggermente lacunoso infine, il songwriting in alcuni frangenti, per così dire, “statici”: l’eccessivo prolungarsi di situazioni cantilenanti e ripetute (“I’ll Live In Your Shadow” non è, da questo punto di vista, del tutto riuscita), è preludio alla sempre fastidiosa noia, cosa da evitare con tutti i riguardi possibili in un genere musicale, per “concetto” divertente, come l’hard rock.

Un potenziale interessante ma ancora da mettere pienamente a profitto si diceva in apertura.
Le intenzioni sono buone e i valori, sebbene ancora parecchio da “sgrezzare”, si lasciano intravedere abbastanza chiaramente.
Alla luce della giovanissima età dei membri e considerando ‘Destination Unknown‘ come il primo vagito di una band ancora in erba, possiamo dunque ritenere l’inizio incoraggiante, sperando in positivi e più convincenti sviluppi futuri.

Per contatti: tommy.bonjovi@fastwebnet.it

Tracklist:

01. Stop Me
02. Neverland
03. The Believer
04. I’ll Live In Your Shadow
05. Destination Unknown

Line Up:

Tommaso Forni – Voce / Chitarra Ritmica
Oliviero Forni – Chitarra Solista / Cori
Paolo Montinaro – Batteria
The Doc – Tastiere
Dario Stagnitto – Basso / Cori

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