Recensione: Detached
Band: Detached
Etichetta:
Power Blast Records
Genere:
Symphonic
Anno:
2024
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
70
Il debutto dei modenesi Detached è avvenuto proprio il 21 novembre corrente, qualche mese dopo aver firmato la loro collaborazione con l’etichetta elvetica Power Blast Records.
La band è praticamente nuova, nata a Modena nella primavera 2021, durante il secondo anno della pandemia e, credo che tutti possiamo concordare, del periodo più difficile che le realtà come quella musicale abbiamo dovuto vivere. Nonostante ciò, il bassista Federico Tioli ed il cantante Riccardo Tioli sono riusciti, insieme all’entrata successiva nel progetto del chitarrista Tiziano Campagnoli e del tastierista Valerio Notari, ad ottenere una complessa e completa opera metal, costellata da elementi orchestrali epici.
Insomma, il prodotto finale rimane fedele all’intenzione che i Detached, all’inizio del loro percorso, hanno voluto seguire: dare vita ad un disco che unisca una voce diversa rispetto a quello che canonicamente ci si aspetterebbe da un progetto symphonic metal italiano, quindi più cupa e profonda, ad una storia ben strutturata, un filo rosso che riesca a legare tutti i brani dell’album attraverso atmosfere teatrali e combinando influenze classiche e progressive.
‘Detached‘ è un concept album che esplora il lato oscuro della mente umana, toccando in punta di piedi temi horror e psicologici in grado di mettere in luce le nostre paure più profonde. Attraverso ogni traccia il gruppo si addentra sempre di più nella complessità della salute mentale, dando voce a battaglie inconfessabili e spesso represse. Questo album omonimo è un viaggio, una storia narrata in dieci capitoli da tre voci che impersonano i differenti personaggi, è quella spinta che porta l’ascoltatore ad addentrarsi negli abissi della psiche alla ricerca di una nuova comprensione. Magari di sé. Magari del mondo. O forse di entrambi.
L’album rappresenta il primo capitolo di una trilogia musicale, che affonda le radici in un universo narrativo più ampio e transmediale, nel quale tutto gira intorno all’immersione che l’ascoltatore è invitato a fare, perché se venisse negato quel tipo di attenzione verrebbero a meno anche tutte le qualità del disco.
Come abbiamo detto, i brani sono tutti collegati ma lasciano spazio ed importanza maggiore ai tre brani chiave, ovvero ‘Brand New Day‘, ‘Help‘ e ‘Building Tension‘, i quali sono stati pubblicati in precedenza come singoli.
‘Brand New Day‘ è il primo singolo del progetto e secondo brano dell’album. La si può considerare tranquillamente la prima canzone vera e propria del disco, in quanto la precedente (ovvero ‘Somewhere Around Me‘) è più considerare un’introduzione alla storia, l’ariete che sfonda un muro con grande energia e potenza.
‘Help‘ è il secondo singolo, primo videoclip e quinto capitolo all’interno della storia. E’ il brano più peculiare e sperimentale del disco, assieme alla penultima traccia omonima della band, ‘Detached‘. In questo brano ci si immerge completamente nel concept della storia dove l’ascoltatore viene immerso nelle atmosfere cupe, a tratti opprimenti e con un forte focus sulle orchestrazioni e sulla teatralità. Ed ecco che la voce profonda del cantante è sfruttata appieno, intenta a perseguitare la psiche del protagonista di questo viaggio. Il brano termina in un exploit dove si contrappongono un canto rassicurante e salvifico ed uno più graffiante e disperato.
‘Building Tension‘ è il terzo e ultimo singolo, uscito il 14 novembre ed incarna una sintesi di atmosfere cupe ed orchestrali come in ‘Help‘ ma con un ritmo più portante e, in alcuni momenti, aggressivo. Il brano è caratterizzato da una forte dualità del binomio protagonista ed entità che lo perseguita. Si riscontrano, infatti, più sezioni, come un’intro pianoforte e voce dove il protagonista intona un canto angosciato per le visioni che sta vivendo, che si dissolve in un intenso crescendo che porta all’esplosione vera e propria del brano. Qui le due voci si alternano in un feroce botta e risposta che deflagra in un ritornello potente e sinfonico, in cui il protagonista esalta tutta la sua angoscia. La canzone prosegue con un intermezzo lento, dove la chitarra acustica tira le fila di un viaggio onirico nella mente del protagonista che si interrompe bruscamente, risvegliato dall’entità, alla fine della canzone, che risuona nuovamente nel ritornello portante.
Concludendo, ‘Detached‘ è un ottimo debutto che è ben riuscito a mantenere la ricerca che Federico e Riccardo Tioli hanno iniziato solo tre anni e mezzo fa. Ho apprezzato, a tratti anche più dei tre brani centrali attorno ai quali gravita il concept, come, ad esempio, il brano di chiusura, ‘Howling At The Wall‘, una chicca con una durata di solo un minuto e 51 secondi che è riuscita a farmi mantenere sospeso il fiato, approfondendo con sentimento, semplicità e delicatezza il tema finora trattato.
Che altro dire.. Ci possiamo solo che aspettare tanti altri nuovi viaggi onirici nei quali, con il cuore pulsante, lo scopo sarà sempre la ricerca di ciò che è rimasto segregato in noi da troppo tempo e del quale, forse, nemmeno ci ricordiamo.
Quindi, ora che abbiamo riaperto gli occhi, non vediamo l’ora di chiuderli ancora una volta per poter viaggiare di nuovo con loro.