Recensione: Devoured Inside
Una buona sorpresa il demo di questi cinque ragazzi, dediti ad un classicismo brutal death di stampo americano: niente di nuovo, è vero, ma le capacità della band suppliscono alla mancanza di originalità, dando vita ad un demo davvero piacevole e degno di attenzione.
I Sudden Death si formano 5 anni fa suonando da subito una forma di death metal veloce e senza fronzoli; vari cambi di line-up portano il gruppo ad orientarsi verso il brutal floridiano, con l’alternanza di tempi veloci e lenti, i classici stop’n’go, e tutti quegli elementi che hanno reso inconfondibile questo stile musicale.Arriviamo quest’anno alla pubblicazione di Devoured Inside, da loro definito il primo full-lenght, mentre io parlerei di una produzione a metà strada tra l’album ed il cd dimostrativo, data la breve durata complessiva (circa 23 minuti) e l’autoproduzione.
I sette pezzi che compongono questo disco sono decisamente buoni e si fanno ascoltare più volte, grazie a delle buone idee inserite nella trama delle singole canzoni: si va da momenti velocissimi, in pieno stile Cannibal Corpse, come nell’iniziale Jesus 666, ad altri più lenti e claustrofobici, spesso sostenuti da bellissimi assoli di chitarra. Sono proprio questi ultimi ad alzare decisamente il livello delle composizioni, rimandando non poco ai Carcass del periodo di “Necroticism”: melodici senza essere melensi, anzi, spesso capaci di rendere l’atmosfera ancora più pesante; il livello tecnico è inoltre elevato anche per quanto riguarda il batterista Andrea, preciso e potente quanto basta, sia nelle parti al limite del grind che in quelle cadenzate.
A livello compositivo, come già accennato, non abbiamo grosse sorprese: si tratta di un genere ultraconservatore, con caratteristiche che non ne permettono un’evoluzione di ampio raggio, ma solo delle grosse variazioni sul tema, e c’è da dire che i Sudden Death si impegnano a fondo per ottenere un proprio suono ben definito. Un buon esempio di questo è rappresentato dalla seconda canzone del cd, Blood Bath, con dei riffoni stoppati che mi hanno ricordato gli ultimi Decapitated; un’ottima idea è inoltre rappresentata dal bellissimo finale con arpeggio e voce filtrata di Death like Symphony, davvero ben riuscito.
C’è da dire inoltre che Devoured Inside si presenta ottimamente anche per quanto riguarda l’artwork, che non si discosta dalla tipiche tematiche splatter-gore, ma è reso in modo sicuramente professionale, al passo coi tempi.
Complimenti quindi alla band per questa prima produzione, nella speranza che continuino su questa linea, affinando qualche piccolo difetto (la produzione un po’ sporca sulla batteria e sulla voce a volte, ma credo che in questo caso sia semplicemente un problema di budget); per il resto si tratta di un gruppo da seguire con attenzione, in attesa di futuri sviluppi anche a livello discografico.
Tracklist:
1. Jesus666
2. Blood Bath
3. The Charge Of The Light Brigade
4. God Damn
5. Devil
6. Death Like Symphony
7. Sudden Death