Recensione: Diabolical Desolation

Di Matteo Bovio - 28 Marzo 2002 - 0:00
Diabolical Desolation
Band: Centinex
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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70

Ennesima sudata fatica per i deathsters svedesi; a star dietro a tutte le loro uscite sin dall’esordio datato 1992 c’è da diventar matti. Pur essendo così prolifici hanno saputo però mantenere il loro suono potente e compatto come agli inizi della loro carriera, senza scendere a troppi compromessi stilistici ed attitudinali. Anche nel caso di Diabolical Desolation vale questo discorso.

Probabile che la maggior parte di voi abbia già un’idea riguardo al suono di questo combo: per chi non lo sapesse, si danno ad un Death di tipica matrice svedese primi anni ’90. Quindi riffoni spaccaossa molto ispirati dai grandi Entombed, e ritmiche serrate. “Soul Crusher”, canzone d’apertura, saprà essere molto più esplicita di mille mie parole. Lo stesso vale per “Spawned To Destroy”, un classico esempio di come in 5 minuti di musica sia possibile concentrare quantità inverosimili di olocausto sonoro.

Il problema, forse l’avrete già capito, è che i discorsi che si possono fare su questo album equivalgono a quelli fattibili su tutta la loro discografia; i Centinex hanno pagato la loro coerenza con un’effettiva incapacità di risultare freschi e innovativi. Quindi è inutile aggiungere che se non siete più che innamorati di questo suono, il Cd potrebbe portarvi ad annoiarvi.

Le uniche novità sono dei tocchi di tastiera sparsi qua e là, ma così insignificanti che per lo più passano del tutto inosservati. Dal punto di vista esecutivo devo veramente fare i miei più sentiti complimenti a tutto il gruppo, perchè “Diabolical Desolation” si presenta senza ombra di dubbio un prodotto tecnicamente ineccepibile. La produzione rende parecchio cattivo il suono, ma tende a tratti ad impastare il tutto; penso comunque che ci sia un giusto compromesso tra pulizia e violenza.

Credo che per i Centinex sia giunta l’ora di rompere gli schemi, se non vogliono cadere in un monotono ripetere sè stessi. Per quanto la qualità dei loro lavori sia sempre buona, non possono pretendere di emergere veramente fintanto che continueranno a tornare sul medesimo abusato copione. Anche perchè è inevitabile che in tal modo, su un album di 10 pezzi, siano ben pochi i passaggi che sanno veramente cogliere l’attenzione e propendere quindi per un eventuale acquisto.

Diabolical Desolation è un continuo alternarsi di momenti di forte impatto con altri buoni ma impersonali. Non dubito che presto risentiremo il nome di questa band con un’ennesima uscita: durante l’attesa mi auguro che i Centinex osino compiere quell’atto di coraggio che secondo me fino ad ora è sempre venuto meno.

Track list:
01. Demonic Warlust
02. Forthcoming Terror
03. Spawned To Destroy
04. Soul Crusher
05. Diabolical Desolation
06. On Violent Soil
07. Total Misanthropia
08. The Bloodline
09. A War Symphony
10. Hellfire Twilight

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