Recensione: Dirt Metal
Di dischi realmente interessanti non ne escono molti in ambito power metal e Dirt Metal è uno di questi.
I Thunderstone approdano con questo lavoro alla loro quinta fatica, riuscendo a non deludere rispetto a quanto proposto in passato. La nota band finlandese, pur senza inventare nulla di nuovo, è riuscita a sfornare un pregevole disco di robusto power dal sound pulito e moderno, ma che strizza l’occhio al thrash anni Ottanta e all’heavy più incontaminato, basta ascoltare la dirompente I Almighty, brano dall’impatto notevole e dalle tinte malinconiche o affidarsi ai riff incalzanti ed avvincenti della title track Dirt Metal per farci capire che non siamo di fronte ad una band qualsiasi.
Il nuovo singer Rick Atzi (At Vance, Frequenncy) grazie ad una voce potente e grintosa riesce a dare quella marcia in più alla band mostrando una padronanza tale da riuscire ad adattarsi praticamente a qualsiasi contesto, ne è la prova Blood That I Bleed, solido mid tempo affinato da arrangiamenti strumentali di gran classe. Si spinge nuovamente sull’ acceleratore con la trascinante e dinamica Star introdotta da un breve passaggio di batteria dove emerge l’ottimo gusto melodico dei Thunderstone: anche Ghosts Of Youth si rivela una traccia azzeccata con i suoi inserti aggressivi e melodici ed i suoi passaggi intricati, sempre coinvolgenti, dove nuovamente Atzi ci regala una performance da fuori classe. Counting Hours e Dodge The Bullet sono il manifesto ideale di come si possa suonare heavy e potenti senza per forza schiacciare sul pedale del gas.
At The Feet Of Fools è un pezzo straordinariamente intenso, ma anche assolutamente vario in cui i Thunderstone dimostrano di avere raggiunto un equilibrio ed una maturazione invidiabile (soffermatevi sulla chiusura della traccia), chiude il disco Suffering Song il brano forse meno all’altezza di tutto il disco ma comunque apprezzabile, nel quale si intravede una certa volontà da parte della band di sperimentare e di mettersi nuovamente in gioco.
Degni di nota sono gli arrangiamenti strumentali ad opera del nuovo tastierista Jukka Karinen che lascia intravedere ottimi margini di miglioramento per il gruppo. In conclusione un disco, Dirt Metal, che cresce notevolmente con gli ascolti, ottimamente prodotto e magistralmente suonato per una band che non sorprende di certo dal punto di vista delle idee, ma che ci regala una cinquantina di minuti davvero gradevoli.
Domiziano Mendolia
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Tracklist:
1. Rebirth
2. Almighty
3. Dirt Metal
4. Blood That I Bleed
5. Star
6. Ghosts Of Youth
7. Conting Hours
8. Dodge The Bullet
9. Deadlights
10. At the Feet Of Fools
11. Suffering Song
Line Up:
Rick Atzi: Vocals
Nino Laurenne: Guitars
Mirka Rantanen: Drums
Titus Hjelm: Bass
Jukka Karinen: Keyboard