Recensione: Dirty Job

Di Fabio Vellata - 28 Agosto 2008 - 0:00
Dirty Job
Band: Cream Pie
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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65

Nessun dubbio sin dalla copertina in merito al genere prediletto dai baresi Cream Pie.
Veloce street glam che tanto sa di Faster Pussycat, Hanoi Rocks e Motley Crue è, infatti, ciò che si agita con lampante chiarezza nelle undici tracce di cui è composto “Dirty Job”, demo-album d’esordio che offre al gruppo un’importante ribalta, dopo l’intensa attività live di cui è stato protagonista nel corso dei mesi passati.

I fattori primari, in grado d’incidere in modo positivo sulla valutazione complessiva, sono essenzialmente tre. L’attitudine, a quanto sembra davvero vicina per spirito e sentimenti a quella che è da sempre caratteristica peculiare delle muse ispiratrici, la confezione, realmente ben fatta, e la voce del singer Joey Florenz (purtroppo recente dimissionario), parecchio indicata per temi musicali come quelli posti in essere.

Meno brillante invece, la qualità dei suoni, invero piuttosto deficitaria e, soprattutto, il livello di songwriting sciorinato dal quartetto pugliese, capace di rendersi piacevole di primo acchito, ma sfortunatamente talvolta poco efficace in modo decisivo.
Inutile sottolineare in effetti, quella che deve essere, senza se e senza ma, la punta di diamante nelle composizioni di una band attiva in questi ambienti. L’abilità nel saper coinvolgere su disco, tanto quanto dal vivo.
Canzoni come “Tokyo Nightz”, “So Bad” e “Love Is Blind”, mancano invece questo obiettivo in larga parte, perdendosi nel ripescaggio di cliché ben noti, ma purtroppo mai dotati del dinamismo necessario a rendersi vincenti e memorizzabili, rivelando una staticità di fondo che si manifesta con chiarezza nella ripetizione, talvolta eccessiva, delle medesime strofe.

Sussistono in ogni caso, equivalenti motivi di soddisfazione, in pezzi che, finalmente, danno all’ascoltatore ciò di cui è in cerca. “Long Leader” e la conclusiva “Hungry For Mayhem”, dimostrano che i valori ai Cream Pie non mancano, grazie ad una miscela di energia effervescente e viziosa elettricità, utile a convincere senza troppe riserve sulla bontà della proposta.

In breve, “Dirty Job” si pone come una prima uscita piuttosto altalenante che, ad ogni modo, appare già ben indicativa di quanto il combo barese possa garantire in termini di grinta e brio.
Manca, questo è il dato di fatto, un’esperienza in sede di composizione davvero consolidata e sufficiente a mettere al riparo da alcune cadute di tono e passaggi a vuoto.

In una sola sentenza ed in parole ancora più stringate: migliorabili, ma con basi già più che buone. Sin da ora indicati per i maniaci del glam più classico.

Tracklist CD:

01. Leave In Coma
02. Long Leader
03. Whore
04. Zip It
05. Tokyo Nightz
06. Electric Blue
07. Face To Face
08. Love Is Blind
09. So Bad
10. Hot Sensation
11. Hungry For Mayhem

Line Up:

Joey Florenz – Voce
Nikki Dick – Chitarra
Michale Drake – Basso
Brian Kent – Batteria

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