Recensione: Discending To The Worms

Di Vittorio Sabelli - 30 Luglio 2013 - 15:15
Discending To The Worms
Etichetta:
Genere: Death 
Anno: 2013
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
67

 

«From Los Angeles, California»…recitava una voce dal backstage in una delle più famose cavalcate della storia del rock. Ma non c’è da illudersi troppo, era solo per collocare geograficamente una new entry nel mondo del metallo estremo: gli Euphoric Defilement. Il quartetto, attivo dal 2009 si presenta con un promo del 2011 alle spalle, dal quale i suoi tre brani sono confluiti nel debut-album “Ascending to The Worms”.

I Nostri si esprimono con un bagaglio tecnico vivace e interessante, dove i riff taglienti di Hernandez e la voce gutturale di Villareal sono una delle loro caratteristiche migliori, e ben amalgamati con la ritmica composta dal duo Myers/Lopez. La doppia cassa a mitraglia e i perfetti blast-beat di quest’ultimo dettano i tempi di rezione sui quali il combo sprigiona energia e foga. E lo fa dando la sensazione di saper tener fede ai canoni stilistici di riferimento, ma senza lasciare spazio a elementi di discontinuità che riuscirebbero a differenziarli dalla marea di band che attingono dalle loro stesse basi. Basterebbe dare uno sguardo al catalogo della label produttrice per riuscire ad aver idea in merito, consultando alla lettera D la voce Disgorge. Evitando paragoni fuori luogo e tempo, gli Euphoric Defilement creano buone song con dei cambi di ritmo interessanti, ma abbastanza scontati e attesi, indipendentemente dall’ottima fattura della produzione e del loro lavoro svolto in studio. Differente è il pensiero su due momenti che spezzano momentaneamente il tiro micidiale del quartetto californiano.

Il primo è l’intro di pianoforte “Quietus”, le cui basse frequenze sembrano prender forma da una composizione di Arvo Pärt, con la giusta monotonia e minimalismo ‘essenziale’ per far respirare aria di battaglia imminente, presto annunciata dall’incomprensibile voce sotterranea di Villareal, che non esiterà a togliervi l’ultimo respiro. E il secondo è un raggio di sole nel bel mezzo del massacro, la strumentale “A Peaceful Descent”, incentrata sugli arpeggi e sugli slap del basso di Myers, che riesce a metter una provvisoria pace nei suoi quattro minuti, complice la pioggia sulla quale di esprime in background.

Tra questi episodi i brani si susseguono senza riuscire a differenziarne sostanzialmente il colore, se non per pochi elementi, e da “To Postulate Unconditional Perversions” a “Echoes/Deprivation of the Quintessential Source”, e così per gli ultimi tre brani, elementi abbastanza ripetitivi affiorano nel discorso generale. Anche se la conclusiva “Virulent Affliction” sembra dare spiragli per il futuro, che potrà esaltare il valore della band anche sotto il profilo della composizione e soprattutto nella ricerca di un proprio sound. 

 

Vittorio “Dark Side” Sabelli

 

Discutine sul Forum nel topic relativo!

 

Ultimi album di Euphoric Defilement