Recensione: Disconnected
Pur avendo rilasciato non troppo tempo fa il primo album vero e proprio e con materiale originale, (“Confessions”), gli svedesi Angeline esistono in realtà fin dal 1987, uno degli anni di pieno ed indiscusso fulgore del melodic rock (la prima formazione vedeva però dietro il microfono un diverso singer, Jorgen “Sigge” Sigvardsonn, purtroppo prematuramente scomparso).
Vista la buona accoglienza ricevuta da ”Confessions”, gli Angeline ci riprovano adesso con il nuovissimo ”Disconnected”, che esce anche questa volta per Avenue Of Allies.
Prodotto dal chitarrista Jocke Nilsson, il nuovo CD si pone coerentemente nel solco del melodic rock d’ispirazione ottantiana, statunitense e nordeuropea, caratterizzato da riff avvincenti e ritornelli di facile presa. Talora si proietta pure ancora più indietro, nel classic rock del decennio precedente e, di contro, non disdegna, in qualche traccia, un piccolo tuffo nei flutti del rock più contemporaneo ed up-to-date, quello che confina appena con il post-grunge e l’alternative metal, quanto basta per non dimostrarsi del tutto passatista.
Sul fronte più tradizionalista, rock’n’ roll ed hard, ecco scorrere la ruvida ”Way Down” e la frizzante ”Run Run Run”, mentre l’hard melodico ”Dis-con-nec-ted”, con i suoi riferimenti tanto ai Bad Company “mark II ” quanto ai Bon Jovi del periodo di massimo splendore, e la cadenzata ”In Times Like These”, ben contraddistinta dagli taglienti ed energici riff di basso e chitarra, allietano l’ascoltatore che cerca quelle particolari emozioni che possono essere regalate solo dalla commistione tra suoni tosti ed incisivi ed avvolgenti armonie.
”Falling Into You” è invece più oscura e attuale, e rappresenta una soluzione di continuità del flusso altrove ininterrotto di melodic-rock. La melodia ci trasporta brevemente in territorio modernista e post-grunge, mentre l’opener ”When The Lights Go Down” si barcamena in modo efficace tra tastiere elettroniche inquietanti, aggressivi riff di chitarra ed un chorus, all’opposto, innodico e catchy.
E, mentre ”Solid Ground” ci trasporta decisamente nei territori di quel rock melodico che fa riecheggiare nelle nostre orecchie gente come Europe e Treat, grazie alla sua armonia ariosa ed ammaliante, sul fronte ballate (”If It’s The Last Thing I Do” e ”Found”) si evidenzia una nuance di stampo root che fa pensare al Bon Jovi degli ultimi anni, meno roboante e più legato (pur se in chiave light) alle radici del suono americano.
”Disconnected” è dunque album di pregevole fattura, che pur riportandosi a stilemi assolutamente consolidati e certo non particolarmente audaci, conferma un songwriting ispirato e vivace, non monolitico ma capace di spaziare tra le varie sfaccettature del genere melodico, regalando all’ascoltatore in quantità apprezzabile feeling, gradevolezza e coinvolgimento esecutivo.
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Line Up:
Jocke Nilsson – Voce solista e Chitarra;
Janne Arkegren – Chitarra;
Uffe Nilsson – Basso;
Tobbe Jonsson – Batteria e percussioni.
Ospiti:
Micke Stenberg – Cori;
Johan Bobäck – Archi su “Solid Ground”.
Tracklist:
01. When The Lights Go Down
02. Falling Into You
03. Take A Little Time
04. I Had Enough
05. Run Run Run
06. Found
07. Dis-con-nec-ted
08. In Times Like These
09. Solid Ground
10. If It’s The Last Thing I Do
11. First Time Around
12. Way Down