Recensione: Diving Into Darkness
Un disco che ti spinge ad andare più veloce e che quindi non consiglio
di ascoltare in macchina. Il gruppo tedesco si è dato parecchio da fare
per la realizzazione di questo album che nonostante in alcuni punti sia abbastanza
scontato, resta molto gradevole all’ascolto. La costanza della componente elettronica
è prova di una consapevole scelta, diretta ad un sound che cerca la soluzione
più evoluta possibile nel compromesso fondamentale: mantenere lo strumento
come unica vera fonte compositiva. Il risultato? Ascoltate il decimo brano decimo,
“Cold Under Water“, e capirete perchè penso che l’obiettivo
prefissato sia stato raggiunto in modo soddisfacente.
Dal punto di vista tecnico-strumentale questo disco è tutt’altro che
particolarmente complicato, anche se si possono comunque incontrare parti soliste
come quella di chitarra presente alla fine della track 5 “Autumn“,
da brivido. La voce, principalmente pulita, si concede, molto raramente purtroppo,
dei momenti più aggressivi e accattivanti conferendo ai diversi brani
un aspetto più grintoso e deciso.
Un disco da acquistare per chi vuole sentire pezzi come “I deny You“
o “Hopelessness“, caratterizzati da chitarre poderose e ritmi
decisi. Brani che definirei divertenti perchè movimentati, pieni e poderosi,
caratterizzati spesso da ritornelli ben definiti, orecchiabili e coinvolgenti.
Personalmente non ho condiviso l’idea di approfondire e studiare un elemento
classico come quello dell’oscurità da parte di una band che, con tutto
il rispetto, utilizza elementi troppo freschi e aperti nel tentativo di trasmettere
uno stato d’animo che ha bisogno di ben altro per rappresentare il motto: “…forever
darkness in my soul…”.
Tracklist:
1. forever darkness
(1,4MB)
2. i deny you
3. counting moments
4. can’t find you
5. autumn
(2,2 MB)
6. rain
7. hopelessness
8. left alone
9. downwards
10. cold under water
11. many wills