Recensione: Dominant Force
Arriva anche in Italia il debutto dei Nitrous, ovvero l’eco estone degli Slayer. Non si può infatti assolutamente prescindere dal quartetto di Araya e soci per definire questa band baltica ossessionata dal mondo dei motori e delle monster car americane, tanto da confezionare un concept su pistoni e treni di ruote, presentato da un artwork che con la tradizione thrash metal lega davvero poco. Qualcosa di più di una semplice passione, visto che il mastermind della band, Lauri Kuriks, è praticamente un professionista di drag.
Dietro al microfono troviamo invece Mart Kalvet, iperattivo singer della scena est-europea, noto ai più per aver prestato la sua ugola al progetto chiamato Taak.
Torniamo alla musica e alla inconfodibile e palese devozione di questa band per gli Slayer cronologicamente disposti ai tempi di ‘Diabolus in Musica’, con qualche riferimento a ‘South of Heaven’. Assoli identici, impostazione vocale identica, riff identici e ritmi identici. Praticamente una band tributo: c’è da dire ben poco altro, e non resta che citare Nevermore, la scuola sudamericana e Metallica per chiudere il circolo delle ispirazioni che è possibile ascoltare in questo lavoro.
A difesa di questi Nitrous c’è però da segnalare che ciò che fanno lo fanno fatto bene: i brani sono composti all’ombra del quartetto di ‘Reign in Blood’, al limite della copia nuda e cruda, con ben poco di personale, ma hanno un loro perchè e sono abbastanza ben suonati e ben strutturati da mettere a punto un dischettino che al di là del plagio totale non è poi così malvagio. Praticamente è come avere una raccolta di b-side targate Kerry King, per la gioia di chi ama abbastanza gli Slayer da essere disposto ad accogliere a braccia aperte questi “figli minori”.
Tracklist:
1. Torque Monster
2. Activation
3. Precautions
4. Pro Mod Action
5. Fuel System Alert
6. 1/4 Mile
7. Dominant Force
8. Tension
9. Rolling Chassis
10. Trial And Error
11. Brain Of the Engine
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini