Recensione: Dominanz

Di Giorgio Vicentini - 18 Settembre 2004 - 0:00
Dominanz
Band: Endstille
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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74

Questa è la prima volta che mi imbatto negli Endstille e sono contento di aver fatto un’altra buona scoperta grazie ad alcuni saggi consiglieri, che finora non mi hanno mai tradito. I ragazzi in questione sono tedeschi, questo è il loro terzo lavoro e… sono dei pazzi furiosi!!! Di quelli ai quali mi piace credere, perché sputano l’anima in quello che fanno: black metal d’assalto. Sì perché tra artwork, testi e proclami vari, il loro obiettivo è quello di dichiarare guerra a tutti quelli che incontrano suonando un black irriverente e potente come un’onda sonora.

Ciò che colpirà inevitabilmente tutti quelli che passeranno sotto il loro fuoco incrociato, è la necessità di indossare un elmetto per sopportare la devastante aggressività del suono scelto per questo disco, che spara sull’ascoltatore una valanga metallica come un panzer tedesco in corsa; un’offensiva guidata da una distorsione “apertissima” che in certi momenti è capace di sottomettere per veemenza. Indubbia l’importanza della produzione che dona un senso ed uno spessore maggiore alle composizioni ultra fast, tiratissime e colme di rabbia ferale.

Non penso sia facilissimo avvicinarsi ad un disco dalla spinta così

soverchiante, talmente invasivo dal punto di vista sonoro, da dare quello strano effetto di “assordante silenzio” una volta terminato. Per fortuna, Dominanz non è soltanto violento, è anche un lavoro che attrae, che nasconde della melodia in pillole valorizzata dal suono distorto ma nitido; un insieme di composizioni inclementi ma che, sempre entro certi canoni stilistici, offrono una buona varietà trasformando l’ascolto in una piacevole “sfida di sopravvivenza” ad un disco gelido ma paradossalmente divertente e stimolante. Sì perché c’è anche il modo di rifiatare quando serve, grazie a pezzi quali “Conquest Is Atheism” o la raggelante “Crucified“, entrambe dalla struttura ritmica leggermente meno esasperata che ben si accompagnano a due tracce come “Monotonus III” e “Monotonous”, il cui nome spiega tutto: minimali nella struttura, ma estremamente tirate ed intense. Perfino il drumming, pur essendo tagliato per sopportare le velocità sostenute, non è totalmente piatto e monotono, con la sua doppia cassa a mitragliatrice e la predominanza dei piatti a creare un effetto rindondante.

Stilisticamente, penso siano sufficientemente indicative le influenze che la band stessa menziona, quindi primi Gorgoroth, Darkthrone, Aura Noir ed una dose di buon vecchio thrash teutonico, forse più per la loro formazione musicale personale che altro. Non di poco conto per l’espressività, lo scream squarciato e squarciante al pari della produzione, che si lascia a qualche episodica toccata e fuga nel growl come in “Bleed for Me”. Le tematiche sono imperniate su soggetti che variano dalla guerra (“Dominanz” è basata sulla Bismarck, la nave tedesca della seconda guerra mondiale), all’odio per l’uomo (“Instinct” e “Worldabscess”), ad accenni anti clericali pur tenendo a precisare di non essere satanisti.

Cosa dire ancora di un gruppo che, tra le altre cose, apre il proprio sito con la scritta “ACHTUNG! This site is under permanent DESTRUCTION”? Che rispecchiano nella musica la loro “ideologia” e guadagnano sul campo una netta promozione.

Tracklist:
01. Dominanz
02. Instinct
03. Conquest Is Atheism
04. Monotonus III
05. Bleed For Me
06. Monotonus
07. Witch
08. Worldabscess
09. Crucified
10. Endstille (Feindfahrt)

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