Recensione: Dreams Under Ice
Il titolo di questo disco e la copertina farebbero pensare all’ennesima uscita di power metal tedesco ma non fatevi ingannare da facili pregiudizi, i Torian non suonano power metal. Sono una formazione giovane ma hanno un’attitudine classica figlia della tradizione metallica degli anni ottanta. Il loro sound è inquadrabile all’interno dei canoni dell’HM classico più integro con sensibili venature epiche, il gruppo ha le idee chiare sulla propria direzione artistica e non sembra interessato ai trend moderni della scena germanica.
I Torian hanno trovato l’appoggio e il supporto della tricolore Underground Symphony che ancora una volta ha portato alla luce un’ottima realtà del metal classico europeo. La produzione del disco è semplice ma molto concreta, il sound dei Torian è giocato su chitarre ritmiche aggressive e dai tratti oscuri che sembrano guardare alla scena americana.
Uno strumento importante nell’ensemble dei Torian è senza dubbio il basso, il cui pulsare crea sempre una base fondamentale su cui vengono costruite le trame delle chitarre. Per darvi un’idea del sound sprigionato potremmo paragonare la prestazione del bassista Tobias Mix a quella di James McDonough sull’ultimo lavoro degli Iced Earth. Qualche ingenuità nelle linee vocali non compromette minimamente l’impatto e la sostanza della performance del bravo Marc Hohlweck, il suo timbro potente e frontale emerge sempre sulle strutture musicali del gruppo. Finalmente si sente un giovane cantante tedesco libero dallo spettro di Michael Kiske e realmente intenzionato a imporre il proprio stile personale. Il livello del songwriting di questo Dreams Under Ice è veramente alto se si considera che rappresenta il primo album dei Torian. I brani sono molto articolati e maturi, l’heavy metal di questa band non è banale e riserva parecchie sorprese all’ascoltatore. L’act tedesco dimostra di avere la capacità di saper passare con eleganza tra parti veloci e aperture epiche di grande spessore artistico.
La title track Torian mostra subito il talento e le capacità della band, il riffing portante del pezzo non è velocissimo ma terribilmente compatto e frontale, le ottime parti vocali si integrano alla perfezione sull’ossatura del brano, un bell’esempio di heavy metal classico. Più ambiziosa e cambievole, Into The Winter spazia con maestria tra strutture crescenti, parti epiche e ritornelli veloci dal sapore retrò, ancora una volta i Torian sono essenziali e convincenti senza stravolgere i canoni del genere. Ottima Late Revenge che possiede connotati epici e notevoli spunti vocali che possono essere apprezzati fin dal primo ascolto, questo pezzo è senza dubbio uno dei migliori del disco. Dopo il mid tempo Leave This World Behind il Cd si riapre con History Falls, un poderoso up tempo stile Accept con ottime chitarre ritmiche messe in evidenza. L’anthemica Born To Win ripropone gli stilemi classici dell’opener risultando molto compatta e concreta fin dal primo ascolto, speriamo che questi brani possano essere apprezzati in sede live perchè hanno un potenziale veramente alto. L’ambizione compositiva dei Torian emerge ancora nelle successive Decadence e Mind The Ranger, entrambi ottimi esempi di profondità di songwriting e passione per l’HM più ortodosso. L’intro The Flaming Overture viene travolto dal riff quadrato e crescente di Souls Of Fire che si sviluppa su tempi medi e sulle solite ottime strutture ritmiche corazzate e frontali. In definitiva Dreams Under Ice è senza dubbio un grande album, suonato con attitudine e sincerità, un ottimo esordio per questi crucchi nel panorama metallico odierno.
Crediamo che i Torian meritino l’attenzione e il supporto degli appassionati dell’HM classico e pensiamo che per molti di loro questo lavoro saprà riservare parecchie sorprese. Un bel colpo per l’Underground Symphony che dopo i Cauldron Born ha messo nel suo rooster un’altra ottima true metal band.
Recensione a cura di Eugenio Giordano e Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist
1. Torian
2. Into The Winter
3. Late Revenge
4. Leave This World Behind
5. History Falls
6. Born To Win
7. Decadence
8. Mind The Danger
9. The Flaming Overture
10. Souls Of Fire
Line-up
Marc Hohlweck – vocals
Carl Delius – guitars
Alexander Thielmann – guitars
Tobias Mix – bass
Manuel Will – drums