Recensione: Drink Bat Blood
È da più di dieci anni che la storica band olandese Vortex s’è riformata. In questo periodo ha dato alla luce tre dischi di inediti, supportata nel tempo da etichette (Hellion Records, Stormbringer Prod., Mighty Monster Records per l’appunto) che hanno creduto fosse ancora in grado di sfornare album di qualità, sulla scia del buon successo ottenuto nel corso della prima era produttiva, quella che è andata dal 1979 al 1986. Sembrerà paradossale ma, vari EP a parte, il gruppo ha convinto con un solo full-length, “Open the Gate” del 1986.
Autori già al tempo di un heavy metal classico, tinto di qualche sfumatura tendente all’epic, oggigiorno il quintetto si diletta, con successo, nei medesimi approcci stilistici. Il sound contenuto in “Drink Bat Blood” profuma di ‘eighties’ fino all’ultima nota! Ovvio, di stile personale ce n’è pochissimo (cantato a parte). La band mescola con sapienza quanto insegnato nel corso degli anni dai grandi maestri della NWOBHM, pure ritoccando qua e là in songwriting con il classico ed epico flavour di matrice statunitense. I brani scorrono quindi diretti, vari nella forma e ben definiti da ritmiche cadenzate da un passo deciso e battente. Un aspetto compositivo minimale, in piena filosofia heavy metal ottantiano, ma di quello buono, quello convincente, pieno di passione. Quello che colpisce, inoltre, è la grande sinergia tra i singoli che sembrano davvero vivere l’esperienza della grande band grazie a un risultato coeso e coordinato che rende i brani friubili e ricchi di spunti musicali, sopratutto sotto il profilo melodico.
Interessante, caratteristica e ben riuscita anche l’interpretazione vocale ad opera di Thunderforce, dinamico e grande interprete di alcuni passaggi a cui riesce a donare atmosfere rarefatte e buie come non mai, mistiche (pur restando sempre in ambito heavy/rock, ovviamente!).
Di certo, il lavoro alla consolle sotto la supervisione di Sasch Menschl, ha giocato un ruolo fondamentale a livello di suoni, realizzati per rendere ancora più brillante l’aurea ‘datata’ che abbraccia l’intero platter.
Certo, “Drink Bat Blood” non inventa nulla, ma sa intrattenere con gran gusto gli ascoltatori che per una volta vogliono rivivere il sound dell”era dell’oro’ dell’heavy metal. Chiamatela voglia di riscatto dei Vortex, dato il pregresso poco prolifico a livello di produzioni, oppure semplice voglia di divertirsi, ma alla fine è il risultato che conta: “Drink Bat Blood” convince, e non poco… il resto è gusto personale.
Nicola Furlan
Discutine sul forum, nel topic relativo!
Tracce:
01. Megalomizer – 04:44
02. Attracted to Fire – 04:20
03. Fury – 03:46
04. Unexpected – 04:33
05. Drink Bat Blood – 05:13
06. Run off the Metals – 04:54
07. Livin’ by the Day (all Night long) – 03:59
08. Oblivionimous – 04:52
Durata: 36 minuti ca.
Formazione:
Thunderforce: Voce
Whirlwolf: Chitarra
Orion Roos: Chitarra
René van Zonneveld: Basso
Henk “The Tank” Bosma: Batteria