Recensione: Driven to Insanity

Di Roberto Castellucci - 10 Ottobre 2023 - 11:01
Driven to Insanity
Band: Rideout
Etichetta:
Genere: Modern Metal 
Anno: 2023
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
73

La scena Underground tricolore è più viva che mai. Reazione immediata a questa trita e ritrita affermazione: ‘bravo, hai scoperto l’acqua calda’. Non vi può essere alcun dubbio sulla vitalità del sottobosco Underground nel Belpaese. Eroicamente e caparbiamente ogni mese continuano a venire pubblicati singoli, album ed EP in una Nazione in cui, purtroppo, non sempre gli artisti ottengono il riconoscimento che sarebbe loro dovuto. Nessuno pretende di campare esclusivamente di Musica, figuriamoci…sarebbe cosa buona e giusta ma questa è la realtà. Ecco il motivo per cui noi di TrueMetal.it, altrettanto eroicamente e caparbiamente, continuiamo imperterriti a dare spazio a molti gruppi emergenti meritevoli d’attenzione. Questa recensione farà conoscere i Rideout ai Lettori che ancora non hanno mai sentito parlare di questa band piemontese. Chi desidera approfondire ulteriormente l’argomento può leggere la bella chiacchierata che abbiamo fatto con Valeria Aina, cantante dei Rideout, cliccando qui.

I Rideout, come anticipato poco fa, nascono nel 2008 in Piemonte, nella zona del biellese. I primi passi dei Rideout seguono un percorso simile a quello di molti altri gruppi: il quartetto, nato come ‘semplice’ cover band, nel 2014 dà alle stampe “Ride The Demon Out”, primo album composto di brani inediti. Dopo due interessanti EP, “Bullet” del 2017 e il buon “Wounded” del 2021, i Rideout arrivano, rigorosamente in regime di autoproduzione, alla pubblicazione del secondo full-length oggetto di questo articolo: “Driven to Insanity”. Sin dalla prima pressione del tasto play l’ascoltatore viene colpito da due elementi fondamentali. In primis la voce della cantante, molto espressiva e in grado di passare senza apparente sforzo da toni acuti, melodici e ‘puliti’ a registri più gravi e, sia detto con licenza poetica, ‘graffianti’. La cosa d’altronde non stupisce: Valeria ci ha rivelato di essere un’insegnante di canto! In secundis la chitarra di Alberto Tuveri: tutti gli ascoltatori, siano essi musicisti o ‘semplici’ appassionati, riusciranno senza dubbio ad ammirare la ricchezza stilistica sfoggiata dalle agili mani del giovane artista. Un tratto distintivo di “Driven to Insanity” è proprio la grande varietà nell’esperienza d’ascolto: passaggi tipicamente Heavy, echi ‘sabbathiani’, sfuriate in pieno stile Thrash statunitense, riff di chitarra che non sfigurerebbero in un album dei Death. A questa miscela si aggiungono sonorità dal sapore moderno e contemporaneo, con non pochi riferimenti al Groove di Pantera et similia impetuosamente forniti dal batterista Andrea Tricarico, il cui stile composito ben si adatta alle multicolori atmosfere di cui l’album è intriso. Risulta piuttosto difficile selezionare brani più rappresentativi rispetto ad altri: solitamente questa situazione di impasse indica che mi trovo per le mani un disco coerente e decisamente ‘solido’, nonostante le profonde differenze tra una traccia e l’altra. Gli ascoltatori più tradizionalisti, probabilmente, potrebbero sentirsi un po’ spiazzati di fronte a quest’abbondanza di influenze stilistiche. Per appropriarsi a dovere delle melodie di “Driven to Insanity” saranno necessari parecchi ascolti; il tempo investito dai futuri fan per immergersi nel multiforme mondo dei Rideout verrà comunque ripagato con gli interessi.

La struttura delle canzoni non è l’unica componente degna di nota: i testi dei brani, molto curati, riflettono nei contenuti la varietà stilistica elaborata durante la stesura delle parti musicali. Le tracce di “Driven to Insanity” danno corpo agli incubi, alle paure e alle nostre ansie non solo in maniera più o meno ‘diretta’, come nel caso di brani come la scoppiettante “Bed Time Story”, la conclusiva “Man in Black” o la provocatoria “Cross & Virus”. Nell’orientaleggiante “Akhenaton – Horizon of God”, ad esempio, i Rideout guardano la contemporaneità attraverso i filtri del Mito e del Fantastico, confermando l’immortalità e la potenza dell’immaginario classico nell’interpretare la vita umana, a prescindere dall’epoca in cui la sorte ci ha permesso di nascere. L’unica questione, per così dire, ‘controversa’ che mi permetto di sollevare riguarda la produzione musicale. L’originalità e il fascino dei brani sarebbero stati ulteriormente valorizzati da una produzione leggermente più cristallina e ‘addomesticata’, sperando che mi si perdoni l’uso di termini sicuramente impropri. Una resa sonora simile a quella raggiunta nel succitato EP “Wounded” avrebbe garantito alle 10 tracce di “Driven to Insanity” la classica marcia in più…ed ecco un ottimo motivo per attendere al varco la band e godermi un loro spettacolo dal vivo!

L’intensità emotiva sprigionata dalle canzoni di “Driven to Insanity” meriterebbe di essere vissuta in prima persona, possibilmente a pochi passi da un palco. Le canzoni del disco sembrano fatte apposta per uscire rafforzate dalla riduzione della distanza tra band e pubblico. Attendo fiducioso il momento in cui potrò partecipare ad un concerto dei Rideout, pur sapendo che il percorso di ascolto non sarà la classica ‘passeggiata di salute’. Le accattivanti geometrie sonore proposte dalla band, infatti, veicolano un messaggio concreto e assolutamente condivisibile: talvolta la vita può trasformarsi in un viaggio complesso e piuttosto travagliato. Detto ciò, tuttavia, cerchiamo di non dimenticare come uno dei principali effetti della Musica sia la ‘purificazione’: affrontare di petto i nostri timori è il primo passo per liberarsene. Quest’obiettivo, raggiungibile non solo correndo senza paura per le strade del mondo ma anche piazzando le orecchie davanti ad un buon paio di diffusori hi-fi, dovrebbe essere comune a chiunque. “Driven to Insanity”, in questo senso, rappresenterà per molti Lettori un’ottima valvola di sfogo. Buon ascolto a tutti!

Seguite i Rideout su Facebook:

https://www.facebook.com/rideoutband

I Rideout su YouTube:

https://www.youtube.com/@rideout2087

Ultimi album di Rideout