Recensione: Eden
Quando ho ricevuto questo cd da recensire, non avevo la più pallida idea di chi fossero i Lyzanxia e del genere che proponossero. Sfogliando il book-let, vedendo le foto di questi quattro folli e studiando la copertina, credevo di trovarmi dinanzi ad un gruppo iper-industrial, con infiltrazioni ai limiti del nu-metal.
Mi sono dovuto ricredere profondamente al momento dell’ascolto.
I Lyzanxia sono autori di un ottimo thrash, potente e destabilizzante come pochi, che colpisce in faccia diretto e macignoso, essendo però allo stesso tempo melodico e quindi digeribile dai più.
Il gruppo, di cui non so altro se non che prima di questo “Eden” è stato autore di un altro album , è guidato dai due fratelli David e Franck Potvin, entrambe impegnati alla voce ed alle chitarre, nonchè creatori di tutte le musiche e testi.
Come già detto i due fratelli, oltre a suonare, cantano anche; il primo adopera le clean vocals dal forte impatto anche se molto melodiose, il secondo un growl possente e rombante. Spesso le due voci vengono combinate assieme dando una pienezza di suono inimmaginabile.
Sono accompagnati dal bassista Eguil Voisin e dal batterista Gweltaz Kerjan che a livello creativo hanno dato un contributo per gli arrangiamenti dei dieci pezzi che compongono il brano.
Come sonorità ricordano un po’ i Fear Factory, anche se i Lyzanxia sono molto più orientati verso sonorità thrash e death e meno elettroniche.
“Eden” è composto sia da canzoni veloci ed in cui i riff si rincorrono violenti e veloci, ma anche da canzoni follemente visionarie che riportano alla mente le opere fregiate da Maynard James Keenan e dai suoi fantastici TOOL, anche se per i Lyzanxia è la matrice violenta del gruppo americano a farla da padrona.
Si parte con una opening song “Dream Feeder”, con una introduzione di suoni che definirei << metallurgici >>, per sfociare in violenza in un tempo fulminante, in cui i due fratelli Potvin ruggiscono e si fanno autori di un paio di soli riuscitissimi, in cui il connubio violenza-melodia riesce perfettamente. Stesso discorso vale per la potentissima “Addicted”, in cui a tratti musicalmente ricordano i Death; questa comunque è una sensazione che può saltare più di una volta all’orecchio.
Altre oltimme canzoni sono: la fulminante “Bewitched” o la macignosa “Terrible old man”.
Insomma un album che risulta fresco ed arioso, nelle melodie come negli arrangiamenti, che si fa ascoltare veramente con piacere proprio per la sua capacità di miscelare una produzione ultra-moderna con suoni pescati direttamente dagli anni 80 e dalla vecchia guardia del thrash.
Va detto che “Eden” è un lavoro uscito già ormai da due anni e quindi non so se è ancora facilmente reperibile, comunque per tutti gli amanti di queste sonorità credo che la ricerca possa valerne davvero la pena.
Francesco “madcap” Vitale
Track-list
1. Dream Feeder
2. Addicted
3. Lost
4. Medecine Slave
5. Bewitched
6. Labyrinth
7. Terrible old man
8. Positronic
9. Eden
10.Dome