Recensione: El Era del Jaguar

Di Andrea Bacigalupo - 15 Ottobre 2024 - 8:30
El Era del Jaguar
Etichetta: Soman Records
Genere: Thrash 
Anno: 2024
Nazione:
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75

Technical, Progressive, Avantgarde: generi “moooolto” complicati! I brani sono difficili da comporre e da suonare e, per quanto il senso artistico possa essere alto, il rischio di realizzare roba prolissa è sempre dietro l’angolo. Soprattutto … sono difficili da ascoltare. Per certi versi, per poterli apprezzare, bisogna ascoltarli con la stessa attenzione con cui si seguono i grandi componimenti di musica classica: un ascolto superficiale, distratto, mentre si fa dell’altro, disperderebbe buona parte delle emozioni e delle sensazioni che essi suscitano, facendo anche perdere il senso del disco.

Figuriamoci quando vengono mischiati tutti assieme: gli ucraini Cosmic Jaguar fanno questo ed ‘El Era del Jaguar’ è il loro nuovo album, disponibile dal 29 maggio 2024 via Soman Records.

Bisogna dire che la loro discografia è parecchio prolifica: nati nel 2022, hanno pubblicato, ad aprile del 2023, il Full-Length di debutto ‘The Legacy of the Aztecs’ a cui sono seguiti l’EP dal titolo ‘The Order of the Jaguar Knights’ e la partecipazione ad uno Split con i thrashers lussemburghesi Fusion Bomb. In più hanno messo in circolo una marea di singoli ed ora questo nuovo album.

Non male, ed anche inusuale, non solo per il ristretto intervallo di tempo (i tempi che s’incidevano due album nello stesso anno, come hanno fatto i Black Sabbath od i Queen, ad esempio, sono passati da un pezzo) ma anche per le condizioni avverse in cui versa l’Ucraina, sotto incessante attacco russo proprio da febbraio 2022.

È anche da notare che la band gode di una certa esperienza in materia, con Sergio Lunático (voce e basso) e Juan Maestro (chitarre e tastiere) che fanno parte anche dei Bestial Invasion (rispettivamente sotto i nomi di Metal Priest e Evgeniy Maestro), band Technical Thrash con una discreta storia.

El Era del Jaguar’ è un album di Death/Thrash, con sovrabbondanza del primo rispetto al secondo, dove ritmiche smodate e pulsanti, nella realtà non troppo dissimili tra loro, accompagnano una voce urlata feroce e prepotente ed assoli penetranti e laceranti.

Nel mezzo, la combinazione con tante sperimentazioni imprevedibili e non convenzionali che portano ad improvvisi cambi di scena, con mutamenti multipli delle atmosfere e delle percezioni.

Tra una sfuriata e l’altra nascono e s’intrecciano, ad esempio, inserti di Jazz Fusion che si combinano con funkeggianti attacchi di basso che trasportano l’ascoltatore in un viaggio psichedelico senza una meta precisa e dai contorni distorti.

L’utilizzo di fiati folkloristici (o dei flauti dolci delle medie, per quel che ne sappiamo) creano il clima del bosco cupo, dove fauni ed altre strane creature ci coinvolgono nei loro riti atavici e misteriosi.

Esplode la forza ribelle ed indomabile della chitarra flamenco, che si lega a doppio filo con la natura sovversiva delle ritmiche Thrash e con quella più oppressiva delle linee Death Metal.

Gli assoli ridondanti e sclerotici saturano l’aria di strana follia, mentre quelli lineari ci portano indietro nel tempo ricreando la magia degli anni ’70.

Ci sono voci femminili suadenti, armoniche, epiche e si ricorre all’uso di percussioni, sintetizzatori, canti tribali, ai racconti di storie drammatiche per rendere tutto profondo, intenso, affascinante, dall’esplosività di ‘God of Sun and War’ alla tragicità di ‘La Noche Triste’, passando per gli assalti selvaggi di ‘Decapitated Lunar Goddes’ e l’imponenza di ‘The Shorn Ones’, giusto per citare i pezzi più rappresentativi.

I Cosmic Jaguar, con ‘El Era del Jaguar’, si liberano dei vincoli ordinari e demoliscono barriere per dar vita ad un mondo feroce e imprevedibile, sconfinato ed intenso, che accoglie il viaggiatore per poi farlo perdere tra le sue molte sfumature di luce e di buio.

Lo fanno bene, rendendo fluido e dinamico il continuo andirivieni di sonorità stordenti e disturbanti e giocando sulla mutazione continua degli stati d’animo, evitando sequenze eccessivamente lunghe o confusionarie che possano diventare prolisse e facendosi aiutare da tanti ospiti che contribuiscono al completamento di quest’album eterogeneo ed eclettico con la propria singolarità artistica: Chimalma, Mazatecpatl dei Cemican, Tommy Talamanca, Mark Biedermann e molti altri.

El Era del Jaguar’ è un album dai toni robusti, di una furia senza limiti, particolarmente tecnico e progressivo ma anche viscerale e selvatico; una buona prova, in poche parole, un’esperienza sonora forte ed intensa. I Cosmic Jaguar hanno saputo andare oltre … attendiamo conferme dal prossimo lavoro!

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