Recensione: Elect Darkness
Un album sicuramente non per tutti questo “Elect Darkness”, terzo ed ultimo lavoro degli svedesi IXXI, scioltisi per divergenze interne nel febbraio 2010, circa un anno dopo la sua pubblicazione.
La band, che conta la presenza di membri degli oscuri Ondskapt e degli Zavorash, nacque come side-project nel 2006 con l’intento di fondere sonorità Rock and Roll al Black Metal.
Sebbene i primi due dischi del gruppo, “IXXI” ed “Assorted Armament”, seguano tale prerogativa di partenza, il terzo lavoro in studio mostra una decisa virata verso sonorità maggiormente oscure ed angoscianti, pur non perdendo del tutto lo stile iniziale.
L’atmosfera plumbea, il sound marcio ed una voce sanguinante, rendono il disco in questione un prodotto di difficile digestione per la maggior parte dei possibili fruitori.
A tratti opprimente e claustrofobico, a tratti pesantemente dissonante, “Elect Darkness”, specchio dell’attidudine puramente Black Metal della band, è mirato solamente ad una ristretta schiera di pubblico estremo.
Secondo le stesse dichiarazioni degli IXXI, infatti, l’obiettivo maturato dal gruppo è stato quello di un’involuzione ponderata dei canoni di un genere che nel nuovo millennio, a causa di band dichiarate “troppo grandi e votate solo alle vendite”, sta diventando sempre più mainstream.
Lo stesso monicker, relazionato ai fatti dell’11 settembre 2001, denota una attitudine no-compromise, discutibile ed assolutamente oscura e pericolosa dei componenti.
Ma parliamo del sound, perchè di carne (umana) al fuoco sembra essercene parecchia.
Durante lo scorrere del disco si assiste al susseguirsi di stili e sonorità differenti, dal Depressive più oscuro, alla presenza di brani dove a farla da padrone è la seminale cattiveria Raw Black, fino ad episodi caratterizzati da soluzioni compositive di stampo maggiormente moderno.
Grazie ad un riffing tagliente, vario e coinvolgente ed alla capacità di rompere schemi predefiniti, “Elect Darkness”, riesce nell’intento di colpire l’ascoltatore, coinvolgerlo nella sua assoluta oscurità e stritolarlo fra le sue spire.
I brani di caratura elevata sono diversi, fra cui l’angosciante “Western Plagues”, dove drappeggi chitarristici dissonanti adornano un cantato gutturale, creando esoteriche e spaventose figure astratte, capaci di descrivere l’odio della band per il mondo occidentale.
Altri pezzi di valore sono “Sinrush”, forte della presenza di quel Black and Roll che aveva segnato la genesi della band e “Southern Tribes” capace di fondere sonorità più moderne e Death Metal oriented con un riffing stridente ed assolutamente Black.
Il fascino per la faccia più malinconica ed oscura del genere emerge nettamente della depressiva “Beyond The Rapture”, mentre il valore della band è illumuniato dall’ottima “Enthusiasm”, canzone particolarissima e miglior episodio del platter secondo il sottoscritto, dove sfuriate darkthroniane si alternano a cambi di registro violenti quanto inaspettati.
Concludendo: questo “Elect Darkness”, ultimo battito d’ali degli IXXI, si presenta senz’altro come un’uscita di tutto rispetto nel panorama Black Metal europeo, traendo forza da una buona varietà stilistica e voglia di osare, pur rimanendo nel contesto.
A prescindere dai gusti musicali, è notevole come gli IXXI abbiano centrato appieno il bersaglio iniziale, fregandosene altamente di trend e clichet, come fecero a loro tempo i leggendari act del passato e sfornando un disco che verrà capito da pochi e fra quei pochi verrà apprezzato solo da una ristretta minoranza.
Discutine sul topic relativo
Line Up:
Totalscorn: vocals
Acerbus: guitar
Nattdal: guitar
Avsky: bass
Smoker: drums
Talon: guitar
Devo: synth
TRACKLIST:
1. Underworld
2. Western Plagues
3. Southern Tribes
4. Sinrush
5. Beyond The Rupture
6. Elect Darkness
7. Enthusiasm
8. Eastern Minions
9. Northern Floods
10. Vindicator
11. A Bitter Lesson