Recensione: Electrify
“Electrify”.
Questo il titolo della sesta uscita discografica partorita dagli svizzeri Sideburn.
Con il nuovo album, il combo da il benvenuto ufficiale ai chitarristi Lawrence Lina e Mike Riffart, nonché al bassista Nick Thornton, tutti al loro esordio in studio con il gruppo.
Supportati dal produttore Beau Hill (noto per aver lavorato in passato con vere icone dell’Hard Rock come Europe e Ratt), i nostri danno al solito vita ad un album genuinamente gustoso, che di certo non mancherà di appagare tutti gli appassionati dell’Hard Rock fumoso, alcolico e old style.
L’adrenalinica “Bite The Bullet”, spalanca le porte al Rock più selvaggio e divertente, presentando un riff chitarristico massiccio, sorretto da una sezione ritmica precisa e compatta, abile nell’amalgamare il muro sonoro orchestrato dai due chitarristi. Trascinanti le melodie condotte dall’ugola ruvida e alcolica del singer Roland Pierrehumbert.
Nella medesima direzione viaggia anche la seguente “Devil May Care”, con cui il gruppo dimostra di volersi e far divertire il pubblico per mezzo di una canzone che deve tutto all’ottimo refrain, vicinissimo a Cinderella ed AC/DC. Un brano semplice e diretto, che mantiene comunque il disco su alti livelli.
Atmosfere Country Rock arrivano a deliziarci nella divertente e movimentata “Bad Boys, Bad Girls, Rock ‘N’ Roll”, traccia sempre imperniata sull’ottimo lavoro svolto dalle due asce, mentre la stridente voce del già citato Roland Pierrehumbert, si diverte ad allestire un chorus diretto ed irresistibile, che tanto sembra ricordare lo stile degli storici ZZ Top.
La vena creativa dei Sideburn si esprime al meglio nelle note della cadenzata e decisa “Black Powder”, episodio che pur seguendo coordinate ormai più che note ed usuali per il combo svizzero, risulta allo stesso tempo incredibilmente piacevole, risultando contraddistinta da un ottimo lavoro di tutta la band da cui trasuda – in ogni istante – l’amore per un genere che non smette mai di appassionare.
L’ombra dei canguri AC/DC è ancora minacciosa nella bella e sostenuta “Frontline”, mentre la fumosa “Never Get Down”, riporta il gruppo svizzero su lande maggiormente cadenzate e sempre squisitamente Rock grazie, come sempre, ad un ottimo ritornello, posto a preludio di un Guitar Solo di ottima fattura.
Si resta su livelli qualitativamente elevati con la divertente e ben strutturata “Mr. Clean”, contraddistinta ancora da una sezione ritmica solida, spina dorsale di un brano accattivante che fa da introduzione alla trascinante “Shady Katy”, con la quale il quintetto sembra voler ancora omaggiare il gruppo dei fratelli Young.
L’ultima fase dell’opera è scandita dalle piacevole “Travellin’ Man” e dalla bluesy “Bad Reputation”, mentre la raccolta di inediti è conclusa dalle belle “Destination Nowhere” – nella quale tornano le atmosfere country rock, sempre molto gradite e divertenti – e dalla veloce “Rockstar”, inclusa nell’album come bonus track.
I Sideburn decidono di rendere ancora più succulenta questa nuova uscita, con l’aggiunta delle ottime “Lazy Daisy” (apparsa nell’album “Jail” del 2011) e “Never Kill The Chicken”(già ascoltata nell’album “Gasoline” del 2002 e successivamente ristampato nel 2012), registrate dal vivo ed incluse anch’esse come bonus track.
Buon ritorno dunque quello siglato dagli svizzeri Sideburn, i sostenitori di AC/DC, Aerosmith e ZZ Top non potranno che resterne soddisfatti.
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