Recensione: Electrocution
Quarto album per i newyorkesi Unearthly Trance, al ritorno sulle scene
a due anni di distanza da
The Trident.
Non è cambiato molto nello stile del terzetto, anche se in questo nuovo
Electrocution bisogna constatare un passo in dietro rispetto al
buonissimo predecessore.
I nostri si mantengono sempre su ritmi fangosi, con un doom venato da
influssi stoner/core, con la stessa predisposizione a sfibrare gli ascoltatori
attraverso un songwriting essenziale, in cui l’ossessiva ripetitività del
riffing, l’atmosfera che ne scaturisce, e la prova sofferta del cantante e
chitarrista Rion Lipynsky, giocano un ruolo fondamentale nell’economia
del disco. In Electrocution, come gia accennato, si ritrovano
tutti questi elementi caratteristici, dove però non riescono a incidere come era
lecito aspettarsi. E’ come se gli Unearthly Trance avessero dato una
pulita generale al proprio sound, a partire dalla produzione, intaccando quel
tanto che basta per annacquare tutto il lavoro.
Mi riferisco principalmente al feeling trasmesso dalle composizioni, quell’aria
disperata e psichedelica che aleggiava in The Trident è andata
scomparendo in modo vistoso, prediligendo un approccio più diretto, ma al tempo
stesso più arido, più scarno, rendendo paradossalmente più facile l’ascolto, ma
privando all’ascoltatore il piacere di scoprire passo dopo passo il disco. Se vi
aggiungiamo un livello di ispirazione non troppo felice, in cui la bravura degli
Unearthly Trance affiora a intermittenza, come nella bella God Is A
Beast, in Diseased, o in Burn You Insane, possiamo dire che
Electrocution non si posizionerà di certo tra gli apici compositivi
della band.
Rimane comunque un buon disco, in cui non mancano buoni episodi, risultando
però un po’ poco incisivo, a tratti troppo superficiale. Cosa non da poco per un
album che dovrebbe vivere quasi esclusivamente nella sfera emotiva di chi si
appresta ad ascoltarlo.
Stefano Risso
Tracklist:
1. Chaos Star 04:48 (mp3)
2. God Is A Beast 07:06
3. The Dust Will Never Settle 05:00
4. Diseased 06:57 (mp3)
5. The Scum Is In Orbit 04:20
6. Religious Slaves 04:19
7. Burn You Insane 05:52
8. Distant Roads Overgrown 12:47