Recensione: Elementary
I The End pubblicano nel 2006 il seguito del buon “Within dividia”, un album di metal-core estremo di ottima fattura. Con questo “Elementary” la band di Aaron Wolff perde decisamente terreno producendo un cd scialbo che non desta particolare interesse.
Già dalle prime note dell’opener “Dangerous” si può ben capire cosa ci aspetta; il brano in questione è una buona canzone di nu metal con influenze thrash caratterizzato da potenti riff al fulmicotone accompagnati da una voce urlata che ricorda in alcuni momenti quella del cantante degli Slipknot. Momenti maggiormente energici lasciano il posto qua e là a parti maggiormente melodiche ed atmosferiche che rendono decisamente più interessante il brano.
Con “Animal” ci spostiamo sempre di più verso un nu metal di chiaro stampo americano; le sezioni ritmiche cadenzate però non riescono quasi mai a conferire potenza al brano ma riescono solamente a renderlo noioso e poco apprezzabile. Le parti di cantato pulito non convincono molto sembrando, a tratti quasi stonato.
Discorso decisamente diverso deve essere fatto per “The moth and I”, canzone che tende ad avvicinarsi molto a sonorità doom grazie soprattutto alle sue sonorità cupe e cadenzate che riescono a creare un’atmosfera claustrofobia e particolarmente piacevole. La linea vocale, in questo caso, si adatta perfettamente al “muro di pianto” sonoro creato dagli altri strumenti.
Cambiamo ancora una volta genere con le note di “Throwing stones” che, pur rimanendo fedele ad alcune sonorità nu metal, si addentra in lidi più squisitamente hard rock soprattutto per quanto riguarda il cantato. Purtroppo però l’accostamento tra questi due generi non convince molto avendo così un risultato si originale ma allo stesso tempo confuso.
“Awake?” e “In distress” ci riportano invece alla realtà musicale dei The End che “scopiazzano” da gruppi maggiormente blasonati in ambito nu metal come System of Down o Slipknot senza però aggiungere un’apprezzabile dose di personalità che avrebbe potuto farli emergere dall’anonimato.
Questo “Elementary” è quindi il classico platter senza infamia e senza lode che passerà inosservato alle orecchie della maggior parte del pubblico. Destinato solamente ai cultori del genere non riesce quasi mai a convincere completamente, risultando così a tratti veramente noioso. Apprezzabile l’idea di accostare vari generi musicali diversi tra di loro, ma il risultato deve essere studiato con maggiore attenzione onde evitare controsensi.
TRACKLIST:
1. Dangerous
2. The never ever aftermath
3. Animal
4. The moth and I
5. Throwing stones
6. My abyss
7. Awake?
8. A fell wind
9. In distress
10. And always…