Recensione: Embrace
Come back inatteso per gli Spin Gallery, side project, ideato anni fa dal singer norvegese Kristoffer Lagerström con la collaborazione di Tommy Denander, già conosciuto nel corso del 2004 con “Standing Tall”, gradevole album di hi-tech AOR permeato da sensazioni decisamente ricercate e cariche d’eleganza.
Aggressività ridotta al minimo e raffinatezze assortite, sono anche questa volta il menù definitivo della proposta confezionata dalla coppia di musicisti nordeuropei, nuovamente alle prese con un prodotto caratterizzato da una produzione scintillante ed alquanto moderna, in cui i momenti di soffusa e morbida melodia superano di gran lunga le sporadiche iniezioni di vigore, sconfinando talvolta in territori che non faremmo fatica ad identificare addirittura come prossimi allo Smooth Jazz.
Originariamente poggiato sul talento di tre frontman, protagonisti nel primo capitolo di tracce spesso cantate a più voci, il nuovo episodio si basa invece quasi esclusivamente sulle vocals del bravo Lagerström. Non mancano tuttavia le ospitate eccellenti, come si conviene in una release di buona qualità: Dan Reed e Robin Beck sono, infatti, una coppia di guest più che sufficiente a fornire lustro e prestigio all’opera, autori di ottime performance nei brani “You Do The Things You Do” e “Just A Momentary Why”.
Molto curato nella forma e parimenti, piuttosto riuscito in termini di composizione, “Embrace” si presenta come un album ricco degli immancabili riferimenti ai grandi Toto – una delle ispirazioni ricorrenti nella produzione di Denander – inframmezzati da brevi spunti hard rock e da lampi vicini addirittura a Mr. Gordon Sumner, in arte Sting, rivelando in tal modo, un profilo un po’ discostato dal tradizionale AOR nordico, seppur comunque parte del filone che può agevolmente annoverare tra le proprie fila ottime band quali Talk Of The Town, Street Talk, On The Rise e Work Of Art.
In primo piano come ovvio è, insieme alla costante ricerca melodica, la verve strumentale del già più volte citato Tommy Denander, devoto discepolo di Steve Lukather e maestro indiscusso del genere, in possesso di un suono ormai divenuto, per i conoscitori, inconfondibile e caratteristico.
Luci smorzate e situazioni notturne, sono spesso tra le scenografie preferite dai pezzi, esaltati da una produzione che pare studiata ad arte per enfatizzare la profondità d’atmosfere avvolgenti e ad ampio respiro.
La title track “Embrace”, “Stone By Stone”, “Brilliance of The Drugs”, “Indulge” e la conclusiva “The End” sono esempi perfettamente adatti per rappresentare la peculiarità della nuova uscita targata Spin Gallery, riassumibile in tre semplici aggettivi: elegante, soffusa e tecnicamente d’alto livello.
Nulla che possa piacere agli amanti dell’hard arcigno o dell’heavy propriamente detto dunque, quanto piuttosto un assaggio di classe e buon gusto che potrà essere di un certo interesse per i fan dell’espressioni più rilassate e morbide dell’Adult Oriented Rock.
Buona musica insomma, confezionata splendidamente, elegante e suonata con perizia, anche se, molto spesso, ben lontana da qualsivoglia classificazione affine al rock.
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Tracklist:
01. Embrace 4:59
02. Stone By Stone 3:57
03. Just a Momentary Why (feat. Robin Beck) 4:16
04. Brilliance of the Drugs 5:57
05. Eyes Wide Open 3:40
06. Blood In My Veins 4:09
07. You Do The Things You Do (feat. Dan Reed) 4:16
08. Indulge 3:26
09. Without Love 4:35
10. Tic Toc 4:04
11. Everything Fades 3:31
12. The End 6:10
Line Up:
Kristoffer Lagerström – Voce
Tommy Denander – Chitarre / Tastiera / Basso / Programming
Ospiti:
Robin Beck – Voce su ”Just A Momentary Why”
Dan Reed – Voce su ”You Do The Things You Do”
Glen Marks – Batteria / Percussioni
Marika Willstedt – Cello