Recensione: Empty Corpse Requiem

Di Stefano Risso - 12 Ottobre 2006 - 0:00
Empty Corpse Requiem
Band: Azathoth
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
68

Avevo lasciato gli Azathoth due anni fa con il debutto omonimo, un
dischetto non proprio privo di difetti, e li ritrovo ora con questo ep
intitolato Empty Corpse Requiem, riscontrando piacevolmente che i
nostri si sono dati da fare per migliorare e confezionare un lavoro più maturo e
decisamente piacevole, che non è neanche paragonabile allo sfortunato
predecessore.

Gli Azathoth si attestano sempre su coordinate thrash metal, in cui
qualche buon inserto death melodico dona maggior impatto ai brani e al tempo
stesso conferisce l’atmosfera adatta per poter esprimere il concept che sta
dietro al disco, ispirato all’antologia di Spoon River e ambientato in un cupo
cimitero. Ma quel che è più importante è il netto miglioramento compiuto dai
nostri, sia a livello prettamente tecnico, che compositivo, riuscendo a proporre
brani molto più vari di quelli presenti in
Azathoth
,
con un feeling più marcato e un piglio migliore. Cambi di tempo ben eseguiti,
discrete variazioni sul tema, buoni assoli, ritmiche precise, fanno di
Empty Corpse Requiem
un disco che ci presenta una band molto più sicura
nei propri mezzi.

Ovviamente ancora qualcosa è da registrare nel sound dei veneti a mio avviso,
con ancora una certa staticità che aleggia in qualche punto del lavoro, dove un
tocco di fantasia e personalità in più donerebbero maggior vigore alle canzoni
presenti. A suffragio di tutto quello che è stato detto è proprio il primo brano
Catch Your Noose (Alfred Mayers) -l’opener è una bella intro atmosferica
con cori e rintocchi di campane- in cui risultano più convincenti le parti più
melodiche del brano, rispetto ai frangenti più veloci e aggressivi, ancora un
po’ legati e un po’ poco trascinanti. Empty Corpse Requiem rimane
comunque su buoni livelli con le seguenti Unknown Walls (H.C. Hateharts),
il pezzo più completo del disco, Preacher’s Sin (Rev. Lambert Carman) e
Everybody Sleeps (J.C. Milton), brani efficaci sempre in equilibrio tra
melodia e potenza. Per non parlare poi di Howl Of Innocence (June Hamblin),
dove una bella voce femminile, inserti di piano e ottime linee di chitarra,
profilano l’episodio più particolare e suggestivo di questo ep.

Una piacevole sorpresa dunque e un netto passo in avanti per gli Azathoth.
Una band con ancora ampi margini di miglioramento, ma la strada intrapresa
sembra quella giusta.

Stefano Risso

Tracklist:

  1. Empty Corpse Requiem
  2. Catch Your Noose (Alfred Mayers)
  3. Unknown Walls (H.C. Hateharts)
  4. Howl Of Innocence (June Hamblin)
  5. Preacher’s Sin (Rev. Lambert Carman)
  6. Everybody Sleeps (J.C. Milton)

Ultimi album di Azathoth

Band: Azathoth
Genere:
Anno: 2004
45