Recensione: End Of An Era

Di Paolo Beretta - 2 Settembre 2006 - 0:00
End Of An Era
Band: Nightwish
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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80

Dopo la pubblicazione di Once, i Nightwish hanno raggiunto un successo commerciale davvero fuori dall’ordinario dovuto alla virata verso un buon power più easy listening rispetto ai primi lavori e, per questo, capace di avvicinare un gran numero di nuovi fans senza perdere quelli più datati. Un successo che li ha travolti portandoli alla separazione con la singer Tarja Turunen che è stato il vero e proprio valore aggiunto della band: l’elemento che ha fatto la fortuna di Tuomas & Co. sia per il bel cantato lirico che per la sua bella presenza. Dopo Once la Nuclear Blast “battendo il ferro rovente” ha fatto uscire ben 3 best of in due anni, ha ripubblicato una nuova versione del fortunatissimo ultimo lavoro ed è in fase di scrittura un libro su tutta la verità dello split. Diciamocelo: non se ne può più! End Of An Era da questo punto di vista è una liberazione perché dovrebbe rappresentare (a meno di re-union dell’ultima ora come insegnano gli Stratovarius) l’ultimo capitolo di una separazione che ha fatto parlare decisamente troppo. Spero nel prossimo futuro, e so di non essere il solo a pensarla così, che musica nuova sia da parte dei Nightwish che da Tarja possa prendere il posto di dichiarazioni e botta e risposta senza fine.

End Of An Era è un doppio cd dal vivo (c’è anche DVD) che succede al Live del 2001; ciononostante non ci troviamo di fronte ad una copia di quel prodotto in quanto, se From Wishes To Etenity prendeva a piene mani da Wishmaster, Oceanborn e Angels Fall First, questo End Of An Era propone una scaletta completamente diversa. Come giusto che sia visto il successo commerciale viene letteralmente saccheggiato Once (cui vengono risparmiate solo Romanticide, Higher Than Hope e Dead Gardens) mentre le restanti tracks provengono da Century Child e Oceanborn. Entrando nello specifico ci troviamo al cospetto di un grande spettacolo suonato, cantato e prodotto in maniera veramente ineccepibile: degno davvero di porre un sigillo. In modo particolare Tarja dimostra la sua classe immensa con una prova quasi fotocopia rispetto a quella degli album e l’acuto finale di Phantom Of The Opera è semplicemente da brividi e parla da solo. Riusciti e coinvolgenti i duetti tra il bel soprano e il bassista Marco Hietala che riescono a coinvolgere il pubblico nelle hit più dirette per la loro diversissima impostazione canora: il giorno e la notte.  Precise la sezione ritmica e le parti di chitarra, senza dimenticarci della mente dei Nightwish Tuomas Holopainen davvero superbo con le keyboards. Molti i momenti esaltanti del disco.

Il cd comincia con Dark Chest Of Wander seguita a ruota da Planet Hell. Un uno-due in rapida successione che non lascia scampo alla platea di Helsinky che si scalda in un istante. Sia le più “stagionate” Kinslayer, Wishmaster, Ever Dream e Over the Hills And far Away che i brani più recenti hanno lo stesso effetto sul pubblico in costante delirio. Da segnalare l’immensa cover dei Pink Floyd High Hopes e l’interpretazione di Creek Mary’s Blood con la presenza sul palco di John Two Hawks e del suo flauto. Di fronte ad uno show così ben strutturato (per apprezzarlo in toto prendere il DVD) i limiti sono da ricercare nella scaletta che, come già detto ad inizio recensione, si dimentica completamente dei primi 2 cd. Se questa scelta è in parte comprensibile per andare incontro a quel gran numero di fans che si è avvicinata ai Nightwish solo con Once (così diverso dagli esordi), dall’altro lato lo considero come un rinnegare il loro passato. Paradossalmente la canzone che mi ha deluso di più è stata la finale Wish I Had An Angel che ero sicuro avrebbe reso al massimo dal vivo: il duetto invece non è stato troppo riuscito e poco potente rispetto alla versione studio.

Detto questo ascoltando tutto d’un fiato le due ore di show si prova un po’ di tristezza perché i Nightwish con Tarja hanno dimostrato ancora una volta di essere una band dalla grande tecnica, potenzialità e professionalità capaci di regalare emozioni anche alla fine di un rapporto durato 9 anni. Un ottimo live per i nostalgici, quindi. Ora che è chiusa un’era che ognuno vada avanti per la sua strada senza cadere nelle tentazioni del dio denaro, se possibile.  

Tracklist:

CD 1

01. Dark Chest Of Wonders
02. Planet Hell
03. Ever Dream
04. Kinslayer
05. Phantom Of The Opera
06. The Siren
07. Sleeping Sun
08. High Hopes
09. Bless The Child
10. Wishmaster

CD 2

11. Slaying The Dreamer
12. Kuolema Tekee Taiteiliian
13. Nemo
14. Ghost Love Score
15. Stone People
16. Creek Mary´s Blood
17. Over The Hills And Far Away
18. Wish I Had An Angel

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