Recensione: Endawn
Negli ultimi anni la qualità media delle uscite discografiche è sicuramente salita molto. La sempre maggiore diffusione di tecnologie avanzate infatti permette ormai a chiunque di ottenere prodotti quantomeno accettabili e nessuna label può più permettersi di rischiare faccia e denaro con giovani gruppi di dubbio spessore.
Viene così da sé che i nostrani Krom purtroppo non abbiano alcuna carta interessante da mostrare al pubblico metallico. Il loro incrocio di power e death dalle forti tinte epiche risulta infatti completamente sterile, e non lascia alcuna traccia nemmeno dopo svariati ascolti. Questo demo, composto di 5 pezzi, lascia intendere grandi intenzioni assolutamente non supportate dalla realtà dei fatti, che al contrario vede una produzione troppo casereccia, con la batteria tipica Mondialcasa, ed un songwriting scarno ed elementare.
Il cantato si divide quasi equamente fra growls e clean vocals; le prime sinceramente non sono malvagie, profonde e in un certo senso in linea con i clichè del genere death, mentre le seconde risultano spesso troppo esili e prive di mordente, nonostante a tratti il singer, come timbrica, ricordi “nientepopòdimenochè” Tobias Sammet!
Invero alcuni riffs e solos di chitarra sarebbero anche gradevoli, ma l’amalgama generale è spesso troppo scontata ed ogni elemento di “Endawn” si perde in un “nullismo” metallico che, viste le uscite a cui ormai siamo abituati, ha quasi dello sconcertante.
L’iniziale “Krom” è un furioso assalto death in doppia cassa, che spezza sovente il ritmo con alcuni interventi atmosferici della sei corde, ma per essere la track iniziale ed in teoria il brano più rappresentativo del demo, siamo veramente messi male. La seguente “Fire” prosegue il discorso sulla stessa lunghezza d’onda cercando stavolta di colpire con un refrain epic-power di facile presa, ma anche questa volta non ci sono motivi d’interesse particolari che destano la mia attenzione. E purtroppo questo pessimo trend continua in modo ancora più marcato nei rimanenti 3 episodi, in cui regna sovrana una piattezza compositiva veramente disarmante, che davvero non mi sento di descrivere.
Tendenzialmente cerco sempre di trovare il lato positivo in ogni cosa, ma questa volta proprio non c’è nulla da salvare. Bocciatissimi!
Tracklist:
1) Krom
2) Fire
3) Boycott
4) I hate the human race
5) Vengeance