Recensione: Endless War

Di Federico Mahmoud - 3 Luglio 2006 - 0:00
Endless War
Band: Realm
Etichetta:
Genere:
Anno: 1988
Nazione:
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85

In the name of God Almighty, they sent their child to die
Martyr with no fear of death, a promised paradise

Realm, da Milwaukee (Wisconsin, U.S.A.), incarna alla perfezione il prototipo di band per cui avere tutte le carte in regola a volte non paga. Non tanto negli anni Ottanta, quando i Nostri muovono i primi passi e firmano l’agognato contratto con la Roadrunner (un traguardo meritato dopo la coppia di demo-tape Perceptive Incentive e Final Solution, risalente al biennio ’85-’86), quanto in tempi più recenti, ove l’ingrata sorte condivisa con tanti altri compagni ne ha fatto perdere le tracce. Ai posteri un’eredità di due full-length pieni di talento e inventiva, che forse hanno sofferto una scena inflazionata e poco incline a rivedere le proprie gerarchie.

Un vero peccato, perché un’opera del calibro di Endless War non nasce per caso. L’anno di grazia è il 1988, ideale check-point tra due modi di concepire il thrash metal: sfogate le primitive pulsioni velocistiche, il genere si orienta gradualmente verso un raffinamento di suoni e geometrie, flirta con dimensioni inedite (progressive, ma non solo), sposa testi meno prevedibili e proiettati su tutti i fronti; è un passaggio cruciale per tutto il movimento, chiamato a battere nuove strade per non arenarsi in una folle overdose di parossismo strumentale che peraltro ha già offerto i suoi frutti migliori. La musica dei Realm rinforza l’avanguardia di Energetic Disassembly, pietra miliare indiscussa di tutto il panorama techno / prog a venire, ma senza rinunciare mai a una certa forma-canzone, risultando in ultimo fruibile da una fetta più ampia di pubblico. Le potenzialità della band sono già palpabili sulla demo-tape Final Solution (1986), in cui il repertorio presentato si muove con eleganza tra episodi più articolati (Theseus And The Minotaur) e poderose mitragliate metalliche (Terminator), ma la definitiva quadratura del cerchio è raggiunta con il debutto su major: autentico punto d’incontro tra la nuova ondata techno-thrash e la scuola US metal, Endless War è un platter ricco di spunti coraggiosi e vincenti, pregno di una maturità artistica inconsueta per un quintetto di matricole.

Raramente un esordio può vantare un’opener ai livelli di Endless War, micidiale carrellata di riff fulminanti e imprevedibili che fanno da scheletro a una composizione perfetta, potenziale apice dei due lati. La statura tecnica della band si palesa nella magistrale esecuzione dei chitarristi Paul Laganowski e Takis Kinis – assoluti mattatori del disco – e nel saggio altrettanto memorabile di Mark Antoni, ugola d’oro e polmoni d’acciaio. Il vocalist si ripete nella successiva, magnifica Slay The Oppressor, brano apprezzabile per la maestria con cui condensa in pochi minuti tonnellate di fraseggi e soluzioni ritmiche, che si risolvono in una trama complessa ma avvincente. È proprio qui il segreto dei Realm: coniugare assalto (This House Is Burning) e improvvisazione (Fate’s Wind), confondere istinto e meditazione, mescolare sacro e profano; l’impasto finale è così potente da trasfigurare persino un classico come Eleanor Rigby, alienata cover di beatlesiana memoria.

L’uscita di Endless War inaugura curiosamente una sfida pirotecnica in seno alla Roadrunner, con i colleghi Toxik (autori, quello stesso anno, di World Circus) a contendere il trono di best newcomer sui giornali specializzati; se il primo turno è favorevole al five-piece di Milwaukee, la band di Josh Christian conquista una schiacciante rivincita nel 1989, confezionando l’eccezionale Think This. Aneddotica a parte, è necessario ribadire la qualità cristallina di un lavoro che a distanza di anni mantiene intatte le promesse di un futuro brillante, soltanto intravisto con Suiciety (successore degno, ma meno accessibile). Per tutti gli amanti, una perla ormai sepolta dall’indifferenza che merita lo sforzo di essere riscoperta.

Federico ‘Immanitas’ Mahmoud

Tracklist:
01 Endless War
02 Slay The Oppressor
03 Eminence
04 Fate’s Wind
05 Root Of Evil
06 Eleanor Rigby
07 This House Is Burning
08 Second Coming
09 All Heads Will Turn To The Hunt
10 Mang
11 Poisoned Minds
12 Theses And The Minotaur*

*bonus track presente unicamente nella versione in CD (Roadracer RCD 9509)

Per ascoltare Endless War in streaming (formato Real Media): http://vibrationsofdoom.com/test/Realm.html
Pagina MySpace (con alcuni mp3 da Endless War): http://www.myspace.com/realmendlesswar

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