Recensione: Engangsgrill
Approda su Indie Recordings, Engangsgrill, split
nato dalla collaborazione fra due personaggi di spicco che rispondono ai
nomi di Fenriz e Nattefrost, accoppiata di lusso
tanto gradita al Nekrowizard, quanto interessante alle orecchie di tutti i
seguaci della scena black. Ma è veramente così? Solo in parte, purtroppo… Se
da un lato i nomi coinvolti nel progetto sono tutto sommato di un certo livello, dall’altro,
come vedremo, la carne al fuoco è veramente poca.
L’apertura è affidata a Fenriz (qui presente con il monicker
Fenriz’ Red Planet), con tre tracce in puro doom-style registrate nei primi
anni ’90. Sono infatti Candlemass, Black Sabbath, Saint Vitus
e simili i nomi che vengono in mente durante lo scorrere di questa prima parte
dello split. Registrazioni non ottimali, provenienti da un vecchio demo tape e
inserite su disco senza alcuna opera di ritocco e manutenzione. Resta comunque
più che valida la proposta musicale del drummer dei Darkthrone, non
altamente innovativa, per carità, ma comunque interessante e ben congeniata. Già
l’opener My Ship Sailed Without Me vale da sola l’acquisto del
disco; traccia che ricrea con pochi e singolari accordi un’atmosfera putrida,
oscura e, come da manuale, perfettamente in linea con le coordinate
stilistiche del doom di fattura sabbathiana. Ancora atmosfere cimiteriali e un
riffing grezzo e che trasuda zolfo da ogni nota suonata caratterizzano
l’inquietante Jon Carter, Man On Mars, mentre la successiva Temple Of The Red Dawn Rising,
pur rimanendo in linea con le sonorità doomy, si regge su partiture leggermente
più movimentate e dal netto sapore hard rock.
La seconda parte è invece tutta per Nattefrost. In questo caso, le
aspettative sono ben poche: i brani del frontman dei Carpathian Forest,
seppur a detta sua inediti, rimangono comunque fedeli alle ultime produzioni
immesse sul mercato. Black ‘n’ roll putrido e ignorante quindi, che ben poco
aggiunge a quanto fatto fino ad ora dal musicista norvegese, sia per quanto
riguarda i progetti in qualità di solista, sia, sopratutto, per le ultime
release della band madre. Lustmord Side rispetto alla prima parte
ci guadagna forse un po’ di più con una produzione meno confusionaria, ma per il
resto risulta essere composta da una serie di tracce che, sempre al contrario di
quelle precedenti, non riescono ad attirare più di tanto l’attenzione, scorrendo
sì tranquillamente, ma faticando comunque a lasciare il segno. Nulla di eccelso
quindi, che difficilmente convincerà l’ascoltatore ad avventurarsi con un
ulteriore giro nel lettore.
Insomma, come avevamo già preannunciato: poca, pochissima è la carne al fuoco
che troviamo all’interno di Engangsgrill. Se la prima parte in
qualche modo stupisce (sopratutto con il genere proposto), riuscendo anche a
coinvolgere ed a convincere in pieno, penalizzata però da una produzione
abbastanza scarna; il lato di Nattefrost, pur non deludendo le
aspettative, fatica a trovare una sua dimensione, a causa sopratutto di una
serie di pezzi che risultano essere semplicemente l’esatta fotocopia delle
ultime release effettuate con questo monicker.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
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Tracklist:
Nebulah Side (Fenriz’ Red Planet)
01 – My Ship Sailed Without Me
02 – Jon Carter, Man On Mars
03 – Temple Of The Red Dawn Rising
Lustmord Side (Nattefrost)
04 – Nekronaut II
05 – Uskyldighet
06 – Sin Goddammit
07 – Lustmord
08 – Humiliated And Pissed Upon