Recensione: Enjoy The Show
Ventuno anni di militanza, quattro full length all’attivo, partecipazioni sparse un po’ in ogni dove tra raccolte e compilation ed un nuovo album di recente uscita.
Numeri importanti per una realtà underground tutta tricolore che, come spesso verificatosi in molti casi, alimenta un sottobosco nazionale di prodotti di buon livello cui davvero manca poco o nulla per ottenere sguardi compiaciuti anche da parte di un pubblico dai numeri maggiormente nutriti.
Fondati nell’ormai lontano 1994 per mano dell’ex Death SS, Freddy Delirio, gli H.A.R.E.M. proseguono il proprio percorso fatto di teatralità, heavy rock dalle tinte glam e soluzioni melodiche di facile ascolto, il tutto condito da una discreta – seppur evidente – propensione per tematiche “esistenziali” ed in qualche modo refrattarie ad eccessi di banalità.
Spesso molto influenzata da certo Hard Rock istrionico di matrice eighties, la miscela proposta da Delirio e compari si articola all’interno di brani dall’approccio mai difficile da comprendere, eccessivamente elaborato o volto alla ricerca di complicazioni fini a se stesse.
Hookline semplici e dirette, ritornelli che cercano con costanza l’effetto “radio friendly”, linee melodiche accattivanti ed un’atmosfera quasi “cinematografica”: un piatto “caratteristico” che, pur nella consuetudine di soluzioni di certo non nuove, riesce talora nell’intento di centrare “il pezzo” che si lascia ascoltare gradevolmente più volte.
Come in una sorta di figlio illegittimo di “Welcome To My Nightmare”, celebre capolavoro del sommo Alice Cooper (nume tutelare cui Delirio pare spesso ispirarsi anche in termini d’impostazione vocale), “Enjoy The Show” assume le vesti di un intreccio – per dirla alla loro maniera – “dal sapore di concept, in cui le varie canzoni si mostrano coese come se fossero facce molteplici della stessa esperienza esistenziale”.
Ecco quindi emergere brani di sicuro impatto come “Rolling Thouhgts” (una delle nostre preferite), “The Wizard”, “Made Of Stars”, “Green Diamonds”, “Another Choice” e “Fire On Stage”, capitoli sonori di un ipotetico cammino di vita in cui – attraverso la figura del circo e delle maschere in esso raffigurate – confrontarsi con se stessi, analizzare il senso dell’esistenza, riconoscere i falsi miti, osservare l’ignavia di una società che demanda ad altri il proprio destino, via, via, sino a rincorrere, nella crepuscolare “Flower”, l’idea di sensibilità soprannaturale.
Perfettibile in una produzione forse un po’ troppo secca e scarsa di profondità, il quinto album realizzato da Delirio e dagli H.A.R.E.M. (nobilitato dalle ospitate illustri di Reb Beach e Steve Sylvester) è, in buona sostanza, un prodotto dal profilo qualitativo tutt’altro che dozzinale o di basso livello.
Suonato con criterio, concettualmente “importante” e molto ricco di sfumature pur nell’evidente facilità di fruizione, “Enjoy The Show” si rivela pertanto utile nel conferire ulteriore lustro ad una band, in effetti, non molto conosciuta, tuttavia capace di mandare a referto un buon esempio di Heavy – Glam Rock, evoluto e dal sapore energicamente “internazionale”.