Recensione: Enter Suicidal Angels
Questo mini-cd è probabilmente il punto più basso toccato dalla discografia dei Dark Tranquillity, storico gruppo della scena death svedese insieme a mostri sacri come i loro colleghi In Flames e Arch Enemy, e alla band padre ormai sciolta che risponde al nome di At The Gates. Questo album è composto da 4 tracce, di cui una la troveremo nel successivo The Mind’s I, album non molto brillante ma comunque valido, e una delle 4 tracce è un brano elettronico, un esperimento. 15 minuti di musica veloce, potente, ma alla lunga un poco ripetitiva.
Arriva come prima traccia “Zodijackyl Light” (il brano che troveremo nel cd dopo), brano veloce e tagliente, capace però di alcune aperture melodiche molto belle. Dopodichè una intro molto dark introduce “Razorfever” e si sente più melodia rispetto alla traccia precedente, almeno all’inizio: presto arriva il growl di Stanne a massacrarci. Rallentamenti ed accelerazioni rendono abbastanza interessante il brano. A metà pure uno stacco basso-batteria molto teso contribuisce a tenere attento l’ascoltatore. Non male nemmeno l’assolo. Non un brano rivoluzionario, ma comunque si distingue. Arriva “Shadowlight Facade”, che si apre in modo simile alla precedente song, ma dopo non accelera come prima, il ritmo è decisamente più lento anche se la doppia cassa a tratti c’è. Molto belli i continui assoletti di sottofondo.
Arriviamo poi all’ultima traccia, l’esperimento elettronico, semplicemente da dimenticare. Non ci sono altri commenti da fare per questo scempio. E così abbiamo concluso i brani.
Che dire, vale la pena acquistarlo? Per uno che vive a pane e melodic death, un ascolto è doveroso, ma per tutti gli altri è meglio usare i vostri beneamati euro per qualcosa di più sostanzioso e magari più lungo.