Recensione: Epical
Rob Moratti è un vocalist la cui carriera è iniziata agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso quale frontman della band Moratti. Negli anni successivi ha preso parte ad altri progetti quali la band AOR/hard rock melodico Final Frontier (con la quale ha inciso quattro album), alcuni capitoli del progetto Phenomena, gli Acacia Avenue, un tributo ai Journey e la temporanea sostituzione di Michael Sadler nei Saga ai tempi dell’album “The Human Condition”.
Contraddistinto da una voce limpida ed acuta, capace di arrampicarsi sulle più impervie vette melodiche, Rob Moratti è anche il protagonista di una carriera da solista, che giunge oggi ad un nuovo capitolo dal titolo “Epical”.
Con lui in questa nuova impresa un gruppo di musicisti di grande valore tra cui citiamo il celebre
Joel Hoekstra (Night Ranger, Whitesnake) alle chitarre e Tony Franklin (The Firm, Blue Murder) al basso.
Il frutto del lavoro di Moratti & co è un crogiuolo di canzoni dalle spiccate caratteristiche melodiche, terreno fertile per il disinvolto scorrazzare tra le note della voce del titolare del disco.
La maggior parte dei brani s’incardina perfettamente nel solco di un AOR del tutto classico, affiliato al modello Journey.
Su questa traccia si dipanano canzoni come il luminoso e scintillante uptempo Can I Hold You For A While e l’ancora più orecchiabile e melodica Masquerade.
L’ascoltatore, poi, è ancor di più inondato da una pioggia di melodie ed armonie grazie a brani più lenti e suggestivi come For The Rest Of My Life, stracolma di classe ed eleganza al pari di Crash And Burn (che ha però un finale più energico) e You Keep Me Waiting, una sospesa e magica ballad che poi cresce di intensità fino ad un assolo quasi fusion.
Gli stilemi del rock adulto più patinato e luccicoso sono brillantemente rappresentati da Stay The Night e, ancor meglio, da una Love in cui le chitarre fanno scintille, e, ancora da due delle gemme più sfavillanti del lotto. Stiamo parlando, da un lato, Hold On, un AOR più energico rispetto alla media dell’album, contrassegnato da una maggiore grinta delle chitarre divise tra riff e vorticosi assoli (ma sempre in un ambiente molto melodico) e Valerie, vera e propria apoteosi dell’orecchiabilità in salsa rock.
Ordunque: “Epical” è un’opera raffinata, patinata e iper melodica che piacerà a chi ha apprezzato i lavori da solista e con i Final Frontier di Rob Moratti, nonché, naturalmente, da chi ama il sound di Journey e dintorni. Insieme ai musicisti che hanno collaborato con lui, il vocalist ha realizzato undici composizioni di ottima qualità sia sotto il profilo del songwriting e degli arrangiamenti, sia dal punto di vista dell’impatto emozionale. Con l’unica pecca, forse, della mancanza di spunti particolarmente innovativi od originali che, comunque, difficilmente si cercano quando ci si approccia ai lavori appartenenti a questo genere musicale.
Francesco Maraglino