Recensione: Episode 3: The Final Surprise

Di Mauro Gelsomini - 16 Febbraio 2007 - 0:00
Episode 3: The Final Surprise
Band: Genius
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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87

Vede finalmente la luce il terzo ed ultimo capitolo della mastodontica opera rock di Daniele Liverani, a distanza di due anni dal secondo episodio, a ricompensare le attese dei fan, ansiosi di conoscere la conclusione del viaggio nel mondo dei sogni del protagonista Genius e della sua guida Twinspirits 32.

La tradizione – decisamente filmica – secondo la quale il terzo ed ultimo episodio di una trilogia deve assumere necessariamente connotati da gran finale, quali l’epicità e il lieto fine, è decisamente rispettata, come, d’altronde, lo era stata in occasione del secondo capitolo, più oscuro e incerto; la “fuga dal mondo dei sogni” si realizzerà in un cameo di stili e sensazioni, tutti legati ad una sorta di progressive melodic rock dagli spiccati connotati tecnici.
E non potrebbe essere altrimenti, considerando gli “attori in gioco”: gli strumentisti non sono nuovi alle dimostrazioni tecniche, ad iniziare proprio da Daniele, che si occupa di tutte le chitarre, dei bassi e delle tastiere, e da Dario Ciccioni, alla batteria.
Discorso – doveroso – a parte per i cantanti: il ruolo del protagonista viene ricoperto a sorpresa dall’ex Royal Hunt DC Cooper, al posto del deficitario Mark Boals, alle prese con problemi di salute; confermati Mr. Daniel “Pain Of Salvation” Gildenlow e Pilip Bynoe, rispettivamente nel ruolo di “Twinspirits 32” e in quello del narratore. Completano il cast, Jorn Lande (ex Masterplan, Jorn), Andrea Datwyler (Lunatica), Eric Martin (ex Mr. Big) e Toby Hitchcock (Pride of Lions).
L’alternanza di cori (curati da Oliver Hartmann) e orchestrazioni dà vita ad un turbine di grande effetto, e le sequenze oniriche hanno il grande pregio di non avvolgersi su se stesse, mantenendo sempre in primissimo piano la melodia, vera protagonista dell’intera opera.
Maggiore spazio viene concesso da Daniele ai duetti, quasi a voler esaudire un desiderio del sottoscritto, rimasto letteralmente estasiato da quello tra Lana Lane e Mark Boals nel primo episodio; ecco quindi che Gildenlow e DC Cooper aprono insieme la tracklist con “Toy Warehouse”, e si ripetono in “Jump Off This Train” e sulla conclusiva “The Final Surprise”; strepitosi, a dir poco, i duetti tra Toby Hitchcock e Jorn Lande in “Dream In Liberty”, e piacevole quello tra Lande e Gildenlow su “Let Me Live”, ma in generale la parte corale dell’opera è all’insegna della magniloquenza, con tutti i singer impegnati a registrare backing vocal a più non posso, coadiuvati, come se non bastasse, da ulteriori guest come Irene Ermolli, e i figli di DC Cooper, Clayton e Carson!
La durata di molti brani supera i sei minuti senza che questo riesca in nessun modo, neanche lontanamente, ad annoiare l’ascoltatore, o a fargli perdere il filo con elucubrazioni fini a se stesse. Al contrario, il pathos si mantiene sempre ai massimi livelli, e – discorso allargabile senza forzature all’intera opera – in grado come pochi lavori del genere di togliere il respiro per restituirlo solo con l’ultima nota…!

Ragazzi, io spero che finalmente si mettano da parte le manie esterofile, spesso ridicole, a volte giustificabili, di noi Italiani. Abbiamo a che fare con un artista eccezionale, difendiamolo.

  1. Toy Warehouse
  2. No More Chances
  3. Save Me From My Destiny
  4. Alive And Safe
  5. Jump Off This Train
  6. Let Me Live
  7. Inside These Memories
  8. I Die
  9. Back To Life Again
  10. Dream In Liberty
  11. The Final Surprise

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