Recensione: Equilibrium
A due anni dall’uscita del loro ultimo “Earthsblood” l’attesa per questo nuovo disco degli statunitensi God Forbid è alta, soprattutto per capire la direzione intrapresa dopo la partenza del fondatore della band, nonché chitarrista e songwriter Dallas Coyle nel 2009, rimpiazzato dal chitarrista Matt Wicklund (ex Himsa e Warrel Dane). E anche il passaggio alla label Victory Records dalla storica etichetta tedesca Century Media contribuisce ad alimentare le aspettative.
Ascoltando “Equilibrium” è evidente che la direzione è quella iniziata con “Earthsblood”, dove i Nostri avevano già dato cenno di virare dal metalcore che ha loro reso visibilità e fama, verso un thrash metal che si fonde con un melodic death metal, continuando però a mantenere tratti essenziali del loro stile.
L’intro del brano di apertura “Don’t Tell Me What To Dream” è di forte impatto, di quelli indimenticabili, provate a dargli un solo ascolto…
Il resto del CD è tanto vario quanto piacevole e di facile ascolto, soprattutto per la capacità di spaziare in diversi ambiti, collocati in maniera perfetta in un interessante songwriting. Più che parlare dei singoli pezzi mi concentrerei su alcuni elementi caratteristici del lavoro.
I cori melodici ed armonizzati con la voce clean di Doc Coyle di “Scraping The Walls”, “Conquer”, “Overcome” e ancor più evidenti nella title-track “Equilibrium”, sono usati soprattutto come ponte tra le diverse sezioni dei brani, per spezzare temporaneamente l’andamento delle song, e il loro ‘colore’ ci riporta alle sonorità dei Nevermore di “The Obsidian Conspiracy”.
Byron Davis usa la sua voce harsh in maniera accattivante e coinvolgente, sempre ben sostenuta dalle chitarre di Coyle e Matt Wicklund: aggressive in fase di riff e melodiche nei soli. Il tutto amalgamato dall’ottima ritmica di John Outcalt al basso e Corey Pierce alla batteria, due metronomi in simbiosi.
Due piccoli dettagli da segnalare: la sezione a solo di “Overcome” che sembra presa in prestito dai Pink Floyd (“Comfortably Numb”) e la strumentale “Awakening” che funge da intro a “Where We Come From”, brano di chiusura e senza dubbio il più violento dell’intero disco.
Il titolo “Equilibrium” rispecchia in pieno l’andamento delle tredici canzoni, nella fusione di vari stili con buon gusto; alternando sezioni melodiche (tutte abbastanza brevi) a sezioni aggressive da headbanging, come per ‘equilibrare’ tutte le forze in campo.
La produzione è certamente la marcia in più della riuscita di questo full-length vario e mai stancante, con Mark Lewis (Whitechapel, Trivium, Deicide) e Jason Suecof (Trivium, Job For A Cowboy) in cabina di regia e lo svedese Jens Bogren (Opeth, Bloodbath, Ihsahn) per missaggio e masterizzazione.
Concluderei dicendo che “Equilibrium” è l’ennesima evoluzione della saga God Forbid e merita ampiamente di essere ascoltato. Vi sorprenderà!
Vittorio “VS” Sabelli
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Tracce:
1. Don’t Tell Me What To Dream 3:10
2. My Rebirth 4:57
3. A Few Good Men 3:53
4. Scraping The Walls 4:06
5. Conquer 4:18
6. Equilibrium 5:06
7. Overcome 4:42
8. Cornered 4:23
9. This Is Who I Am 4:16
10. Move On 5:23
11. Pages 3:48
12. Awakening 2:37
13. Where We Come From 4:04
Durata 55 min.
Formazione:
Byron Davis – Voce
Doc Coyle – Chitarra e voce
Matt Wicklund – Chitarra
John “Beeker” Outcalt – Basso
Corey Pierce – Batteria