Recensione: Escape from Reality
La Massacre Records decide di supportare l’esordio di questa power band tedesca chiamata Duke e offre ai nostri una possibilità enorme assicurando a questo “Escape from reality” una distribuzione europea e una produzione sopraffina sotto il profilo tecnico. I Duke dimostrano di avere una notevole ispirazione che spesso li pone ai confini tra il power tedesco a cui siamo tutti abituati e influenze classiche dal forte sapore epico, di certo i Duke possono dirsi artefici di una discreta prova compositiva ma, devo segnalarlo subito, questo disco soffre di alcune carenze. La più evidente lacuna del gruppo è percepibile nel settore vocale, i Duke purtroppo non possono fornire la giusta cattiveria ai loro brani a causa di un vocalist carente, con una timbrica asettica e a lungo andare piuttosto ripetitiva. Peccato perchè il resto del gruppo invece dimostra una grinta notevole certamente apprezzabile dal vivo, con questo non voglio togliere nulla all’ottimo lavoro svolto dalla band in fase di song writing.
La prima “The duke” possiede un appeal epico e vibrante che colpisce subito nel segno se amate, come lo amo io, il metal trascinante. Ottime le chitarre ritimche, crescenti e fluide, la produzione impreziosisce tutto il lavoro della band, ma il vocalist appare subito fuori luogo con una esecuzione piattissima. La seconda e più cadenzata “Rolling heads” propone i Duke alle prese con evidenti influenze classiche di scuola americana, ottimo il lavoro della sezione ritmica che riempie le orecchie senza eccedere in grossolane imprecisioni, se un brano del genere lo avesse cantato D.C. Cooper sarebbe un capolavoro. Più tirata e trascinante “Arrant rescal” mette i Duke al cospetto dei maestri svedesi del power epico, intendo gli Hammerfall, comunque la forma del brano non scade in soluzioni troppo sovrapponibili ai templari d’acciao. Più elaborata e per certi aspetti interessante “Illusions” è un ibrido tra la scuola tedesca del metal melodico e alcune soluzioni care alla tradizione americana, come le chitarre pesanti e oscure. Più rallentata, senza prendere la forma di una ballad classica “Rising child” è certamente un brano ispirato che dal vivo farà la felicità del pubblico, in formato digitale è evidente la carenza vocale che impedisce al pezzo di decollare. Maggiormente aggressiva “Wild horse” riporta i Duke ai canoni classici del metal tedesco più vigoroso, il gruppo colpisce a testa bassa e sforna una prova apprezzabile di fedeltà e devozione ai dettami del metal. Decisamente anonima “Friends” fa il gioco di chi critica il power metal, offrendo una struttura davvero poco ispirata e un refrain banale, ben presto ripetitivo. E’ invece una bella mazzata la successiva “Black and white” il cui titolo richiama incubi associati a Micheal Jackson. Il brano viaggia potente ed è giocato su un ottimo refrain centrale che si ripete nei ritornelli garantendo il tiro lungo tutta la durata della canzone. Ancora più convincente, perchè più ambiziosa, “Center of destruction unknown” riesce a convincere fin dal primo ascolto, un brano trascinante senza essere prevedibile. La conclusiva “Remember my name” è troppo poco aggressiva per lasciare il segno e conclude il disco in calando, non siamo di fronte alla migliore canzone dei Duke.
Di sicuro dovete essere dei fanatici di power metal per poter apprezzare un gruppo come questo, di sicuro i Duke non cambieranno la scena metal europea con questo disco, naturalmente ci sono band decisamente superiori in circolazione. Comunque, io sono un fanatico di power metal, mi rendo conto che esordire oggi in una scena satura come quella attuale è un’opera ardua, in più il gruppo ha dimostrato di saper comporre delle belle canzoni, quindi la sufficienza mi pare doverosa. In ogni caso i Duke devono riuscire a rimediare alle carenze vocali della loro musica e puntare su un sound più incisivo se in futuro vorranno spiccare il volo.
Tracklist:
1 The duke
2 Rolling heads
3 Arrant rascal
4 Illusions
5 Rising child
6 Wild horse
7 Friends
8 Black and white
9 Center of destruction unknown
10 Remember my name