Recensione: Escape into the Sun

Di Alessandro Zaccarini - 14 Marzo 2006 - 0:00
Escape into the Sun
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Anno: 2006
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Reduce dall’esperienza triennale con gli Sweet di Andy Scott, torna sulla scena Tony O’Hora, singer inglese trapiantato in Canada con alle spalle diverse esperienze tra cui quella con gli Onslaught a cavallo degli anni ’90 e il ruolo di front-man dei Praying Mantis di ‘Forever in Time’ e ‘Nowhere to Hide’.

Per questa nuova esperienza solista – fortemente voluta dal presidente della Frontiers Records, Serafino Perugino – O’Hora si affida completamente alle mani di Magnus Karlsson: polistrumentista svedese già chitarrista del progetto Allen/Lande (oltre che altro esponente di casa Frontiers) che in queste sede si occupa sia di produrre il disco che di suonare tutti gli strumenti.

Ciò che ne deriva è un album che suona abbastanza americano, con le parti di chitarra ritmica a richiamare di tanto in tanto i mid-tempo degli Iced Earth, mentre notevolmente meno convincenti sono le linee soliste, che negli assoli dei pezzi più tirati spesso mancano di personalità. Anche per questo le cose più interessanti del lotto risultano sicuramente i brani più lenti, episodi molto vicini all’hard rock melodico che vedono spesso protagonista anche partiture di piano talvolta lontanamente Savatage. Tra queste ci sono da segnalare le melodie vocali e strumentali di My Final Prayer (soprattutto quelle della prima metà), Never Alone ed Evil Love, episodi che (assieme ad altri pochi brani come ad esempio No More Innocence) trovano O’Hora sensibilmente a proprio agio e protagonista di una prova notevole.

Veniamo allora alla voce di Tony O’Hora, teoricamente vera protagonista del disco. Nonostante linee vocali spesso buone, la prova del navigato cantante anglosassone non sembra all’altezza di quanto aveva fatto in passato, soprattutto con i Praying Mantis. Giunti a tirare le conclusioni, ci si trova soltanto una manciata di pezzi che possano giustificare un’iniziativa solista, non tanto per la qualità della proposta quanto per una dose di monotonia che non passa inosservata.

Sempre in bilico tra l’hard rock è un heavy metal melodico di stampo contemporaneo, ‘Escape into the Sun’ è un ascolto senza dubbio piacevole ma raramente coinvolgente: discreto bottino per gli amanti delle personalità coinvolte e del genere proposto, niente di rilevante per gli altri.

Tracklist
01. Broken Soul
02. Escape Into The Sun
03. No More Innocence
04. High Enough
05. My Final Prayer
06. Dreamless Nights
07. More Than We Know
08. Close To Me
09. Evil Love
10. Black Wings
11. Start All Over
12. Never Alone

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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