Recensione: Eschaton II. Judgment Day
Torna J. Bergman (Slapdash, Rosicrucian, Conquest) con il suo progetto solista Man Machine Industry (MMI) per dare alle stampe ‘Eschaton II. Judgment Day’, seconda parte della trilogia ‘Eschaton’, raccolta di ipotesi su come può finire il mondo, disponibile via GMR Music Group.
Così come la prima parte, ‘Eschaton I. Reckoning Day’, questo nuovo lavoro è costituito da un Extended Play di cinque tracce racchiuse tra le narrazioni di un’intro (‘March of Judgment’) e di un outro (‘Judgment Day’).
Rimane uguale anche la struttura compositiva: una varietà di genere ad ampio spettro che va dal furioso Thrash iper Speed sparato a 1000 di ‘Where Angel Die’ all’Heavy Metal più orecchiabile, molto ‘stelle e strisce’, di ‘The Sniper’, con tanto di arpeggio dolce iniziale e refrain anthemico.
Nel mezzo c’è il Thrash ‘N’ Roll della rocambolesca ‘R.I.P.’, un pezzo notevole nella quale J. Bergman divide il microfono con David White degli storici Heathen, poi un secondo brano, ‘Power Trip’, che punta alla ‘commerciabilità’ cercando un pubblico un po’ più vasto (la cui musica è in completo contrasto con il tema dell’EP) ed un altro più tecnico, ‘A World Set on Fire’ diciamo tra i Megadeth e gli Annihilator.
Come in ‘Eschaton I. Reckoning Day’ vengono chiamati a collaborare Jens Mortensen (Leech, ex Canal Forge), che interpreta il Presidente Doomsday nelle due narrazioni, introduttiva e finale, e Oscar Mander che, in quest’ultima, suona la chitarra.
Da qui in giù potrebbe essere un “copia ed incolla” della recensione precedente: brani che, nonostante le differenze di genere, scorrono fluidi e senza intoppi, con una sequenza ben studiata e parti strumentali impeccabili, con arrangiamenti curati nei dettagli ed il taglio delle chitarre che crea un rovente alone scuro.
Continua a mancare l’originalità, più o memo è tutto un già sentito: l’album si ascolta ma poi, purtroppo, si rischia di dimenticarsene subito dopo, lasciandolo lì, in mezzo a tanti lavori simili, problema che accumuna molte produzioni odierne.
Peccato, perché questo artista merita parecchio.
‘Eschaton II. Judgment Day’ è stato prodotto, mixato e registrato da J. Bergman presso i Studio Killing Machine (con l’eccezione della voce di David White, che è stata incisa da Mark Ignoffo al Reel Time Studios), mentre è stato masterizzato da Erik Mårtensson presso i Mass Destruction Production.
Infine, la cover è di Anders Plassgård.