Recensione: Eternal Rising

Di Manuel Gregorin - 17 Giugno 2024 - 8:30
Eternal Rising
Band: Xeneris
Etichetta:
Genere: Power 
Anno: 2024
Nazione:
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72

Debutto discografico per gli Xeneris, band italiana dedita ad un power metal sinfonico. Benché il loro nome mi sia nuovo, tra le loro fila si celano due vecchie conoscenze della scena metal nazionale. Trattasi del chitarrista Federico Paolini e dal bassista Roberto Donati, entrambi ex Kalidia, band attiva dal 2010 al 2023 ed autrice di due album, Lies’ Device del 2014 e The Frozen Throne del 2018.
Risale al dicembre 2022 invece, la nascita degli Xeneris, che oltre a Paolini e Donati vedono in formazione la vocalist Maryan ed il batterista Stefano Livieri. Approdato alla Frontiers, il quartetto dà alle stampe il disco d’esordio Eternal Rising, la cui uscita è di pochi giorni fa. Nel lavoro il quartetto affronta tematiche che spaziano da miti, leggende fantasy, vita reale ed introspezione delle esperienze umane. Il tutto sulle note di un classico power metal sinfonico con puntate di prog.

Il disco parte con Barbarossa, un brano vivace dai tratti pirateschi che fanno da cornice alle immagini video clip promozionale che anticipa l’uscita di Eternal Rising.
Before The River Of Fire è un classicissimo power all’italiana che guarda a nomi come Labyrinth e Vision Divine. Non si discosta di molto nemmeno la seguente Eternal Rising, traccia dove risalta la voce di Maryan, che dimostra oltre all’abilità tecnica, anche buon gusto per la melodia.
Pandora’s Box amalgama bene il power di scuola italiana con i Nightwish dell’era Olzon, assieme a sfumature barocche.
La band viaggia in sintonia e dimostra una certa maturità sia tecnica che compositiva. Evidentemente Paolini e Donati hanno fatto tesoro dell’esperienza passata con i Kalidia per raccoglierne ora l’eredità in questo nuovo sodalizio artistico.

Degna di nota A New Beginning, un metal melodico e riflessivo con un occhio di riguardo per gli arrangiamenti, dove spiccano ancora delle interessanti armonie cantante da Maryan.
Con To The Endless Sea si torna ad i ritmi pirateschi della opening track cavalcando un brano scoppiettante e ritmato. Una melodia dal sapore mediterraneo fa da intro a Shahrazad, un tempo medio con atmosfere orientaleggianti che diventano protagoniste assolute nell’intermezzo atmosferico a metà canzone.
Brano dai toni epici invece Scilla And Cariddi, il cui testo si ispira alle antiche leggende che circolavano sullo Stretto di Messina ai tempi della Magna Grecia.

Più tendente alle sonorità cupe la successiva Burning Within, brano in cui gli Xeneris mescolano power sinfonico con certe atmosfere dark. The Glorious Fight, come suggerisce il titolo, è un power metal molto vicino alla scuola più classica del genere. Qua infatti la band punta sulla velocità, riuscendo ad inserire sul finale uno stacchetto che richiama alla musica tradizionale irlandese.
La chiusura del album infine, viene affidata alle note di Equinox, una ballata intimista con tastiere in primo piano che vede Maryan impegnata a duettare con una voce maschile.

Formazione interessante questi Xeneris, che con il disco d’esordio riesce a presentare già un buon biglietto da visita. I pezzi funzionano e denotano una certa varietà di tematiche. Ci sarebbe anche qualcosa da aggiustare volendo. Di tanto in tanto spuntano un paio di episodi, o qualche passaggio che sanno un tantino di già sentito, ma nel complesso il lavoro scorre via bene.

Un debutto comunque promettente di una band che può far sentire della buone cose in futuro.

https://www.xenerisband.com
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