Recensione: Eternal Throne
Dagor Dagorath, la battaglia delle battaglie, conflitto che, secondo la profezia di
Mandos,
scatterà dopo la distruzione del sole e della luna per mano di Morgoth. Tutti i
popoli liberi della terra di mezzo prenderanno parte a questo evento, dopo il
quale ci sarà una seconda musica degli Ainur che darà vita a un nuovo mondo.
Questo è ciò che viene descritto nell’universo tolkieniano, principale fonte
d’ispirazione dei
californiani Battle Dagorath sia per quanto riguarda il monicker, sia per le tematiche affrontate all’interno dei testi.
Eternal Throne è il full-length d’esordio del combo statunitense, che
racchiude al suo interno una proposta musicale con basi nettamente black, più
l’aggiunta di deviazioni dal retrogusto ambient. Un sound
freddo fino al midollo dunque, supportato da una produzione altrettanto gelida,
volutamente scarna ed essenziale, affidata alle mani di Christoph Ziegler (Vinterriket),
il quale dona il suo personale contributo anche in fase di composizione, ponendo
la propria firma su intro e outro del disco. Per quanto riguarda il fattore
songwriting, la band sicuramente si sforza di dare alla luce una proposta
musicale un tantino più personale rispetto agli standard, anche se, a dirla
tutta, fra gli episodi meno riusciti figurano sopratutto quei brani
che tentano in tutti i modi di andare oltre quelli che sono i confini del
genere.
Le nove tracce a disposizione all’interno del disco risultano essere, nella
maggior parte dei casi, ben equilibrate fra violenza e atmosfera, senza comunque
mai dare spazio ad un qualsivoglia accenno di melodia. Fra le parti più degne
d’attenzione, in una tracklist caratterizzata da una serie di brani a volte fin
troppo statici, troviamo sicuramente la furia cieca dell’opener Dead Eyes Of The Moon
e della successiva Ruin Upon The Mountainside, entrambe ad
evidenziare quelle che sono le influenze principali (Mayhem in primis),
nonché l’animo più violento del combo californiano. Decisamente inutili invece
gli intermezzi ambient di Carn Dûm e In The Forest Of Frozen Darkness,
sopratutto per quanto riguarda la lunghezza esagerata di quest’ultima, nella
quale troviamo la presenza di parti che sfiorano il drone più ossessivo e che
risultano essere fin troppo ridondanti.
Insomma, un lavoro equamente diviso fra luci ed ombre questo Eternal Throne.
Alcuni spunti sono sicuramente piuttosto buoni e ben elaborati, seppur con poca
fantasia, altre parti tendono invece ad essere esageratamente ripetitive,
ossessive e prive della capacità di catturare a pieno l’attenzione di chi
ascolta. Sostanzialmente un buon disco d’esordio, ma che comunque aggiunge ben
poco a quello che è già stato fatto da tanti altri gruppi in circolazione.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
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Tracklist:
01 Dämmerstunde (Einklang)
02 Dead Eyes Of The Moon
03 Ruin Upon The Mountainside
04 The Dark Fire, The Black Gate
05 The Marching Shadows Of Eternal Death
06 Under The Warlord Spell
07 Carn Dûm
08 In The Forest Of Frozen Darkness
09 Archetyp Des Schicksals (Ausklang)