Recensione: Eternity

Di Enkidu - 11 Giugno 2002 - 0:00
Eternity
Band: Freedom Call
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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80

Eccoci a recensire il terzo album di questo ottimo gruppo tedesco. I “Freedom Call” sono una delle maggiori realtà del power metal tedesco e con questo album ci confermano le loro ottime qualità. Gia con i 2 precedenti album “Stairway To Fairyland” e “Crystal Empire” ci hanno presentato un metal melodico e sinfonico di indubbia bellezza e proseguendo sulla strada intrapresa ci deliziano con questo “Eternity“, frutto di alcuni anni di esperienza e della bravura compositiva di tutti i membri della band.

Devo dire che pur essendo in una fase di stanca per quello che riguarda il power metal, ho notevolmente apprezzato questo lavoro di Zimmermann e soci. “Eternity” è un album che si ascolta e si fa ascoltare frequentemente e con soddisfazione, non stanca facilmente e anzi più si ascolta più se ne apprezzano le indubbie qualità. Molti potrebbero definirlo “Happy Metal“, e vi dico che non hanno tutti i torti, a parte qualche spunto in alcune canzoni, l’album non è aggressivo, ma è pieno di melodia, cori delicati e ballad coinvolgenti. Ma secondo me questo non è un male, infatti se questo è metal allegro, ben venga, preferisco nettamente la leggerezza e l’allegria di questo quartetto tedesco, piuttosto che la pomposità e rumorosita di alcune power metal band che vanno per la maggiore. Questo è un album che durante l’ascolto vi saprà rilassare e vi trasporterà piacevolmente nel suo incedere melodioso e quasi bardeggiante.

Le canzoni sono tutte di buona qualità, ci sono pezzi veloci e pieni di cori come “Metal Invasion” (che parte con un cantato in latino) e “Flying High“, canzoni di stampo più “epico” come “Ages Of Power” e “Warriors” e canzoni in gammaray style come “Land Of Light“. Ma la parte migliore del CD risiede secondo me nelle tre ballad, in primis “Turn Back Time“, canzone commovente e dolce, che in alcuni parti ricorda le ballad in stile Blind Guardian. Poi troviamo 2 power-ballad, “Bleeding Heart” e “Flame In The Night“, anch’esse coinvolgenti e ben studiate, soprattuto nei cori centrali in cui la musica trascina l’ascoltatore in maniera eccellente. Bellissima la frase del ritornello di quest’ultima: “My Star Will Shine Like a Flame In The Night“.

In conclusione possiamo affermare che chi cerca il power melodico e non esageratamente pomposo resterà soddisfatto di questo nuovo album dei “Freedom Call“, il lavoro del gruppo è ottimo e la parte cantata di Chris Bay è migliorata rispetto ai precedenti lavori. Ma la forza di questo gruppo sta nella totalità degli elementi non sulla bravura dei singoli e da questo punto di vista sembrano proprio fatti per stare insieme e suonare questa musica. Non è una ventata di novità ma semplicemente un’ottimo disco, consigliato per gli amanti del genere.

Un’ultima nota: su altre webzine non italiane il disco è stato definito come l’ideale “Keeper Of The Seven Keys parte 3a“, secondo me questa è una esagerazione, ma il giudizio ovviamente è personale, ai lettori di Truemetal l’ardua sentenza (anche se penso che non sia così ardua ^_^).

Tracklist:

01) Metal Invasion
02) Flying High
03) Ages Of Power
04) The Spell
05) Bleeding Heart
06) Warriors
07) The Eyes Of The World
08) Flame In The Night
09) Land Of Light
10) Island Of Dreams
11) Turn Back Time

Written by David “Enkidu” Bossi

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