Recensione: Evolution Plan.TXT
Il mio 2004 annovera tra le piacevoli scoperte dell’underground laziale questo eclettico duo dalla difficile catalogazione musicale.
Formatisi da poco più di un anno, i Lunarsea, al secolo Fabiano Romagnoli (chitarre e tastiere) e Cristian Antolini (basso e voci), basano la loro musica su un background orientativamente black/death, il primo per le ritmiche serrate e dozzinali di strofe dirette e senza fronzoli, il secondo per l’innata melodia di soluzioni chitarristiche che molto devono allo swedish metal di In Flames e Dark Tranquillity.
Ciò che fa emergere questo prodotto dalla massa è tuttavia la classe con cui i nostri riescono a fondere con i suddetti generi portanti una serie di contaminazioni sonore, che vanno dal prog al dark, all’elettronica alla fusion: sebbene io non sia un amante di death e black metal, non mi posso esimere dall’apprezzare chi con la composizione ha una certa abilità, che porta ad esempio al disarmante ritornello della titletrack, opener altalenante e eterogenea, forse il miglior esempio della proposta Lunarsea.
Le note di merito vanno distribuite un po’ ovunque, dal riffing catalizzante (meraviglioso all’inizio di “… And The Garden Of Jades Remainded Void…”) di Fabiano, al cantato pulito di Cristian, sempre presente sui ritornelli ariosi; dal curatissimo ed evocativo artwork, alla produzione pulita e adatta alla scopo che un demo come questo deve avere; non sarà quindi – stavolta – il suono di plastica della drum machine a decretare un’inflessione nel giudizio finale, almeno da parte mia. A volte il paragone con gli In Flames diviene obbligato – “The Smokers” ricorda un po’ lo stile di “Whoracle” – ma suppongo che ci siano già da questo platter tutti gli estremi per affermare che la band romana abbia ben definito il suo sound, personalizzandolo in maniera sufficiente da non risultare l’ennesima clone-band.
Tracklist:
- Evolution Plan.TXT
- The Smokers
- … And The Garden Of Jades Remainded Void…
- Space From Porthole