Recensione: Excess All Areas
Dio benedica la Gran Bretagna.
A questa terra dalle forti tradizioni guerriere e ricca di fascino, dobbiamo riconoscere e mostrare tutto il nostro rispetto, per averci donato la nascita di alcuni tra i più importanti e fondamentali gruppi in svariati settori, partendo dal tradizionale hard rock per arrivare all’heavy metal più classico.
Qualche nome? Led Zeppelin, Deep Purple, Uriah Heep, Black Sabbath, veri portabandiera ed iniziatori di un sound caratteristico e innovativo e Iron Maiden, Judas Priest, Saxon e Motorhead, che hanno aggiunto ancora maggior aggressività e adrenalina all’attuale proposta musicale, venendo riconosciuti all’unanimità come i padrini del nostro amato “metallo pesante”.
Per quanto riguarda l’AOR, invece, il “monopolio” è sempre stato nelle mani degli statunitensi, che, a cavallo tra gli anni ’70 e l’inizio degli ’80, sono stati letteralmente i protagonisti della scena, grazie a mostri sacri come Journey, Foreigner, Toto e Survivor, giusto per citarne solamente alcuni.
I britannici sembravano trovare poco spazio all’interno del panorama melodico, ma non per questo furono da considerarsi come degli esclusi o delle semplici comparse.
Un esempio lampante è senza dubbio rappresentato dagli inglesi Shy, band originaria di Birmingham, che, dopo l’esordio con ‘Once Bitten…Twice…’ nel 1983 e il discreto successo di ‘Brave The Storm’ (1985), diedero alle stampe l’ottimo ‘Excess All Areas’ nel 1987, riconosciuto dai più come il masterpiece del quintetto e come uno degli album più riusciti di fine decade.
Da sottolineare la fantastica prova dietro al microfono di Tony Mills, eccentrico singer dalla folta e bionda chioma che, in episodi quali ‘Under Fire’ e ‘Telephone’, ed in molti dei ritornelli ultra-orecchiabili presenti nel lavoro, a tratti, sembra ricordare un po’ il buon vecchio Rob Halford (magari quello dai toni fortemente malinconici tipici di ‘Sad Wings Of Destiny’).
Indicativi in tal senso, i cori di ‘Can’t Fight The Nights’, ‘Talk To Me’ e ‘Break Down The Walls’, dove i toni vocali si alzano in modo deciso e sostenuto.
Precisazione d’obbligo: quest’ultima è considerata come la vera e propria hit del disco. Scritta in collaborazione niente meno che con Don Dokken, presenta un irresistibile riff di chitarra iniziale, ideale per catturare immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore, e prosegue ammantata di un’atmosfera, tipica degli eighties, creata dalle tastiere di Paddy McKenna, che si incrociano con i passaggi ispirati della sei corde di Steve Harris (singolare caso di omonimia con il ben più noto bassista degli Iron Maiden).
Le tastiere, d’altronde, ricoprono un ruolo da protagonista, in modo particolare in ‘Young Heart’, brano caratterizzato da un incipit davvero da brividi e un ritornello cantato in coro molto catchy, oltre che in ‘Under Fire’, con un intermezzo quasi spettrale, nell’opener ‘Emergency’ (scritta assieme a Michael Bolton), dove le keys sembrano assumere delle sembianze quasi fantascientifiche che “circondano” la voce di Mills, e nella già citata ‘Telephone’.
La malinconia giunge poi al suo culmine quando all’orecchio si presentano le due ballads ‘Just Love Me’ e ‘When The Love Is Over’, che si evidenziano per i dolci e soavi accompagnamenti di tastiera e per i ritornelli spassionati e strappalacrime, ma indubbiamente di ottimo gusto.
Nel disco è presente anche la bellissima cover di Cliff Richard, ‘Devil Woman’, un pezzo rivisitato in perfetto stile melodic hard rock, caratterizzato da un irresistibile coro e da riffs molto corposi ed energici, oltre a godere di un Mills che si conferma ancora ottimo singer, dalle tonalità calde ed esplosive.
Nulla da dire, ‘Excess All Areas’ è un ottimo album, portabandiera di un AOR molto robusto e dalle sonorità piuttosto moderne – avvantaggiate anche da una produzione senza dubbio all’altezza della situazione – che si conferma, oggi come allora, tra le uscite più interessanti di fine anni ’80.
Una goccia britannica nell’immenso mare a stelle e strisce.
Luca “El Pata” Corsi
Tracklist:
01. Emergency
02. Can’t Fight The Nights
03. Young Heart
04. Just Love Me
05. Break Down The Walls
06. Under Fire
07. Devil Woman
08. Talk To Me
09. When The Love Is Over
10. Telephone
Line Up:
Tony Mills – Voce
Steve Harris – Chitarra
Roy Stephen Davis – Basso
Alan Kelly – Batteria
Paddy McKenna – Tastiere